Visco: Bankitalia è seria, i risparmi sono sicuri

Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.
Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. ANSA/ANGELO CARCONI
Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante l'assemblea annuale ABI al Palazzo dei Congressi all'Eur, Roma, 10 luglio 2014.  ANSA/ANGELO CARCONI
Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco durante l’assemblea annuale ABI al Palazzo dei Congressi all’Eur, Roma, 10 luglio 2014.
ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – La Banca d’Italia è “una istituzione seria” che ha “fatto il massimo possibile” e scongiurato molte crisi e “i risparmi degli italiani sono al sicuro”. Nella giornata più mediatica del governatore Ignazio Visco, di solito più a suo agio nei consessi internazionali e nella aule universitarie che in tv, il governatore difende la banca centrale e respinge senza appello le voci di stampa di sue dimissioni offerte e respinte dal presidente Mattarella, immediatamente definite “fantasiose” dal Quirinale.

Certo Visco ammette di “non aver parlato” con Renzi della sua decisione di affidare all’Anac di Cantone l’arbitrato sulle controversie dei bond delle 4 banche, mossa da molti letta come uno sgarbo a Via Nazionale. E lo stesso premier ha detto di provare “rispetto” per Banca d’Italia laddove ad esempio il ministro Padoan aveva confermato per l’istituto centrale piena fiducia.

Forse solo interpretazioni capziose di linguaggio. Di certo Visco vuole mandare un messaggio chiaro: la Banca d’Italia agisce senza favoritismi e con ispezioni rigorose facendo emergere lei le situazioni di difficoltà, ma secondo i suoi poteri e limiti stabiliti dalla legge. Norme che le impediscono di intervenire sulle banche anzitempo.

Su Etruria infatti la lettera inviata ai vertici a fine 2013 era “riservata e coperta da segreto d’ufficio” e la Consob (che dal canto suo ha smentito di aver occultato informazioni riservate ai risparmiatori) ne era informata. Ma l’istituto aretino declinò sotto i livelli di capitale nel 2014 non riuscendo e non volendo trovare un partner che la Banca d’Italia aveva detto necessario per salvarsi.

Il governatore manda comunque un messaggio al governo: collaboriamo per vedere come gestire in futuro le crisi bancarie con queste norme europee che, anche se Banca d’Italia aveva provato ad opporsi, sono retroattive e provocano contraccolpi ancora tutti da definire. Alcune altre banche infatti devono mettere in ordine la loro situazione e preoccupano i crediti deteriorati.

A Repubblica Visco aveva sottolineato per esempio che assieme alla Bce guardava con attenzione alle due venete: Popolare Vicenza e Veneto Banca e alla loro trasformazione in spa e quotazione. Il culmine della controffensiva mediatica avviata da Banca d’Italia nei giorni scorsi vede quindi Visco prima rilasciare una lunga intervista a Repubblica e poi in serata partecipare a uno dei programmi più popolari del palinsesto pubblico condotto da Fabio Fazio, un conduttore televisivo ed ex imitatore che però ha intervistato personalità di tutti i campi, dalla politica, allo spettacolo e la letteratura fino all’economia.

Ci andò anche Tommaso Padoa Schioppa, uno dei banchieri centrali ed economisti più ammirati dallo stesso Visco, quando ricopriva la carica di ministro dell’economia nel 2007. Da Fazio Visco doveva andare a presentare il suo libro “Perché i tempi stanno cambiando” che parla di futuro e dei cambiamenti imposti dalla tecnologia in un mondo sempre più globalizzato ma poi la cronaca di questi giorni, quella localissima di Arezzo, Ferrara, Chieti e Jesi ha preso il sopravvento.

(di Andrea D’Ortenzio-ANSA)

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