Italia recupero lento in Ue, ma cresce il clima di fiducia

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ROMA. – L’Italia in recupero più lento rispetto ai big dell’Unione Europea, ma negli ultimi 6 mesi sembra aver ingranato la ripresa. Il clima di fiducia dei consumatori tocca i massimi dall’inizio della crisi, la produzione industriale continua a crescere e il tasso di utilizzo degli impianti si sta avvicinando ai livelli pre-crisi.

E’ quanto emerge dall’ultimo “Cruscotto congiunturale” basato su dati Eurostat relativi al terzo trimestre 2015 e pubblicato sul sito del Mise. I dati di Eurostat “dimostrano che l’Italia ha ingranato la ripresa” afferma il Mise. Induce a ben sperare il confronto fra i dati sulla produzione industriale dei cinque maggiori paesi europei.

All’ottobre 2015 il livello della produzione industriale dell’Italia è ancora distante oltre il 31% dai livelli pre-crisi: va meglio della Spagna che ha ancora una distanza del 33,6% ma molto, molto peggio della Germania che ha una ‘distanza’ di appena il 2,5%.

Il recupero dai minimi della crisi per il Belpaese è stato di solo il 3%, però di questo 3%, più di un terzo (l’1,1%) è stato realizzato negli ultimi 6 mesi. Se si considerano infatti le variazioni della produzione industriale di secondo e terzo trimestre 2015 l’Italia con il suo +1,1% fa meglio di Francia (+0,7), Germania (0,1) e Regno Unito (+1,0); sotto solo alla Spagna che ‘sprinta’ con un +2,4%.

Il tasso di disoccupazione in Italia resta alto (+11,5% a ottobre) ma in discesa di 1,4 punti sui dodici mesi, con un recupero dell’1,6% dal massimo della crisi. Sempre pesante la situazione dell’occupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni) che con un tasso al 15,1% ci vede fanalini di coda, anche dietro alla Spagna (17,7%) che però ha un tasso di disoccupazione complessiva al 21,6%.

A leggere i dati Eurostat, l’Italia brilla soprattutto per il clima di fiducia che nel 2015 sembra essere tornato non solo per i consumatori, ma anche per le imprese. Nel confronto con i principali paesi europei la fiducia degli italiani è fra le migliori con un recupero dai minimi della crisi di 40,3 punti dell’indice e la variazione degli ultimi sei mesi di +7,7 (il risultato migliore rispetto a Germania, Francia, Regno Unito e Spagna).

Bene anche la fiducia delle imprese che si sta avvicinando ai livelli pre-crisi con un miglioramento negli ultimi 6 mesi. Fiducia che però non si traduce negli investimenti diminuiti dello 0,4% e che interessa macchinari e attrezzature (-0,9%) Fra i dati positivi l’aumento nel terzo trimestre del 2015 del tasso di utilizzo della capacità produttiva degli impianti che anche in questo caso si avvicina ai livelli pre-crisi.

“Nel confronto internazionale, l’Italia, rispetto ai principali paesi Ue, sconta una crisi più lunga e più dura che altrove – osservano dal Mise -. La ripresa, che nella maggior parte degli Stati membri Ue è partita e si è consolidata dal 2009, in Italia si è manifestata compiutamente solo tra il 2014 e il 2015. Tuttavia, i dati più recenti mostrano che il recupero è finalmente scattato, anche grazie alle misure assunte dal Governo per favorire investimenti e occupazione”.

Infine i consumatori, mentre i dati Eurostat rinfocolano le polemiche politiche con Fi che punta a “ricette nuove” di sviluppo, chiedono un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e che stimoli la realizzazione di posti di lavoro.