Gianandrea Noseda, guiderà la National Symphony Orchestra a Washington

Gianandrea Noseda (foto Ramella&Giannese @Teatro Regio Torino)
Gianandrea Noseda (foto Ramella&Giannese @Teatro Regio Torino)
Gianandrea Noseda (foto Ramella&Giannese @Teatro Regio Torino)

NEW YORK. – Un italiano sale sul podio del Kennedy Center. Gianandrea Noseda è il nuovo direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington. 51 anni, dal 2007 direttore musicale del Regio di Torino, Noseda si insedierà nella stagione 2016-17 dopo una stagione come direttore musicale designato. Il suo contratto iniziale durerà fino al 2020-21, ha annunciato oggi l’orchestra americana.

Per la NSO è un colpo da maestro: questo il commento a caldo del Washington Post, che nota la statura di star del musicista italiano nei più grandi teatri del mondo, dal Mariinsky di San Pietroburgo alla Israel Philharmonic e alla Metropolitan Opera di New York dove per capodanno Noseda ha diretto la nuova produzione dei Pescatori di Perle di Bizet tra considerevoli applausi di pubblico e critica.

Noseda, è sempre il Post a esprimersi, combina prestigio internazionale con una solida tecnica artistica e una capacità di fundraising che ha consentito l’anno scorso la prima tournée nordamericana del Regio con una straordinaria versione per sola orchestra del Guglielmo Tell di Rossini.

All’epoca, reduce da un lungo braccio di ferro, a quel punto quasi risolto con il sovrintendente Walter Vergano, Noseda si era detto, in una intervista con il New York Times, “tentato di emigrare”, ma anche determinato a “credere nell’Italia e nel fatto che possa portare avanti una sorta di rinascita in termini di bellezza”. Per mediare tra amministrazione del teatro e il suo direttore era intervenuto personalmente il sindaco Piero Fassino e Noseda era rimasto.

A Washington il musicista aveva già lavorato nel 2011 e poi lo scorso novembre: “E’ un’orchestra che risponde bene. Tutti pronti a fare quello che gli chiedevo”, ha detto Noseda dopo la performance del primo dell’anno a New York. Grande soddisfazione “per tutte le buone ragioni”, è stata espressa da Deborah Rutter, la presidente del Kennedy Center arrivata a Washington da Chicago con il peso dell’aspettativa della ricerca del nuovo direttore basata sul fatto che era stata lei a ingaggiare Riccardo Muti alla Chicago Symphony Orchestra.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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