Banca Mondiale: la crescita nel mondo rallenta. Emergenti si preparino a shock

Dollarizzazione: le valute emergenti sostituiranno l'usd
Dollarizzazione: le valute emergenti sostituiranno l'usd
Dollarizzazione: le valute emergenti sostituiranno l’usd

NEW YORK. – La Cina e i paesi emergenti frenano la crescita globale. La Banca Mondiale rivede al ribasso le stime per il 2016 e il 2017, invitando gli emergenti a prepararsi per possibili shock. I rischi per l’economia sono al ribasso: “il simultaneo rallentamento dei quattro maggiori paesi emergenti – Brasile, Russia, Cina e Sud Africa – pone dei rischi di contagio per il resto dell’economia”.

Secondo la Banca Mondiale, “l’economia globale deve adattarsi a un nuovo periodo di crescita modesta nei mercati emergenti, caratterizzata dai più bassi prezzi delle commodity e da ridotti flussi di scambi commerciali e capitali” afferma l’istituto di Washington, sottolineando che la crescita nell’area euro “continua ma fragile” sostenuta dalla politica monetaria.

La Banca Mondiale stima una crescita dell’economia globale del 2,9% quest’anno, in calo rispetto al +3,3% previsto in precedenza. Nel 2017 il pil accelererà al +3,1%. L’area euro crescera’ quest’anno e nel 2017 dell’1,7%. Per la Cina le stime sono state riviste al ribasso. Il pil del Dragone salirà del 6,7%, meno del 7% stimato in precedente, per poi calare al +6,5% nel 2017. Ritoccata al ribasso anche la crescita degli Stati Uniti al +2,7% dal +2,8% previsto in precedenza.

Il deterioramento dei mercati emergenti è alla base di una crescita mondiale sotto il 3% per il quinto anno consecutivo. Oltre al rallentamento cinese, la Banca Mondiale prevede che una contrazione del pil del Brasile del 2,5% nel 2016. La Russia si contrarrà dello 0,7%. “C’è un rischio basso di disordinato rallentamento nei maggiori mercati emergenti” mette in evidenza la Banca Mondiale.

I benefici dei prezzi del petrolio più bassi per i consumatori e le imprese sono stati a “sorpresa muti”. La stabilizzazione dei prezzi a livelli bassi potrebbe spingere la domanda, facendo crescere l’economia più velocemente del previsto.

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