ROMA. – Ennesima carneficina in Camerun, quasi sicuramente ad opera degli integralisti islamici nigeriani Boko Haram. Nella notte quattro kamikaze provenienti dalla Nigeria hanno attraversato senza problemi il confine e si sono fatti esplodere contemporaneamente, devastando un mercato e un’area commerciale limitrofa nella città di Bono, non lontano dalla frontiera. Le vittime, almeno 30, sono tutte civili inermi e tra loro ci sono donne e bambini che si aggiravano tra bancarelle e negozietti per i piccoli acquisti quotidiani.
Midjiyawa Bakari, governatore della regione situata nell’estremo nord del Camerun, ha detto che altre 65 persone, alcune in gravissime condizioni e con terribili mutilazioni, sono state ricoverate negli ospedali di Kousseri, località a due passi da N’Djamena, capitale del confinante Ciad.
“Sappiamo che i quattro attentatori suicidi sono arrivati dalla Nigeria – ha detto Bakari – Ora stiamo cercando di capire dove hanno passato la notte prima di attaccare il mercato”. Secondo il generale Jacob Kodji, comandante delle forze armate camerunensi, i quattro erano affiliati ai Boko Haram e potrebbero avere complici che li hanno aiutati ad attraversare il confine e che potrebbero essere ancora nella zona degli attentati.
“Li stiamo cercando – ha dichiarato – anche con l’impiego di soldati inviati appositamente in aiuto alle milizie di autodifesa locali”. Quello di oggi è il più sanguinoso attacco terrorista in Camerun da quando i fondamentalisti nigeriani dichiaratamente affiliati all’Isis hanno cominciato, nel 2013, a inviare kamikaze nel Paese che per anni li aveva invece “ospitati”, permettendo loro di stabilire basi e accampamenti di retrovia dove confluivano armi, automezzi e tutto ciò di cui avevano bisogno per preparare attentati e devastanti incursioni nel nord-est della Nigeria.
In meno di tre anni, da quando cioè il Camerun ha cambiato atteggiamento e con il Ciad, il Niger e il Benin ha affiancato la Nigeria nella lotta contro i Boko Haram, Yaoundè ha dovuto contare più di 1.200 morti, soprattutto tra i civili. E sempre più spesso anche in Camerun i kamikaze sono adolescenti e giovani donne. Solo quest’anno in gennaio, due giovanissimi si sono fatti saltare in aria in due moschee provocando rispettivamente 12 e 4 morti.
In Nigeria, dove gli sfollati sono ormai quasi due milioni e mezzo, sono invece ventimila le vittime della guerra scatenata sei anni fa dai Boko Haram contro il governo centrale e poi, con una esclation sempre più sanguinaria, contro tutto quanto non accetta la loro volontà di imporre la Sharia come legge universale.
(di Rossella Benevenia/ANSA)