Bici-motorino: Van den Driessche si difende, non era la mia

(ANSA) – ROMA, 31 GEN – “Quella bici non era la mia”. Si difende così la giovane ciclista belga Femke Van den Driessche, divenuta la pietra dello scandalo perchè scoperta ieri ai Mondiali di ciclocross di Zolder con una bicicletta dotata di un motorino nascosto nel telaio. “Non era la mia, ma quella di un amico, identica alla mia, e mi è finita in mano a causa di un malinteso di un meccanico”, ha spiegato oggi in lacrime durante un’intervista alla testata on line belga Sporza. “Non ho paura dell’inchiesta, so di non aver fatto nulla di male – ha concluso la ciclista -, ma sono consapevole che mia carriera potrebbe essere finita, anche se spero di avere una seconda possibilità”.