Morto dopo Tso: lo psichiatra, era necessario intervenire

(ANSA) – TORINO, 17 FEB – L’intervento su Andrea Soldi, il 45enne torinese malato di schizofrenia morto ad agosto durante un ricovero forzato, si rese “necessario”. “Si sperava di convincere il paziente ad aderire alle cure. Ma nonostante il lunghissimo dialogo il consenso non arrivò. Fu quindi inevitabile il trasporto in ospedale”. Lo afferma l’avvocato Anna Ronfani, difensore dello psichiatra Pier Carlo Della Porta, fra i quattro indagati per omicidio colposo. Il medico è stato interrogato per più di tre ore, su sua richiesta, dal pm Lisa Bergamasco. Soldi – è la ricostruzione fornita al pm – era monitorato dal Centro salute mentale dell’Asl, che si avvaleva anche delle informazioni fornite dal padre. In quel periodo si erano manifestati segnali di una “acuzie” specifica di quella patologia; da qui la decisione di procedere con le cure. Il paziente, però, non aderì. Lo psichiatra, con un infermiere, preparò dei farmaci. Alla vista dell’ago per l’iniezione, Soldi (un uomo di oltre 120 chili) si ribellò con energia. (ANSA).