Il Brunello compie 50 anni e vola in export estero

Una foto della cantina di Gianfranco Soldera,il produttore del Brunello di Montalcino vittima di un atto vandalico.ANSA
Una foto della cantina di Gianfranco Soldera,il  produttore del Brunello di Montalcino vittima di un atto vandalico.ANSA
Una foto della cantina di Gianfranco Soldera,il produttore del Brunello di Montalcino vittima di un atto vandalico.ANSA

MONTALCINO (SIENA). – L’annata 2011 è la protagonista di Benvenuto Brunello che si è aperto a Montalcino. Una vendemmia a quattro stelle per una denominazione che compie cinquant’anni. In attesa del giudizio degli esperti per il 2015 e della posa della piastrella celebrativa sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino, a lanciare segnali incoraggianti è l’export sui mercati esteri. Un dato che si attesta al 70 per cento della produzione totale (l’anno scorso era stato del 67,5 per cento).

A fare da traino sono gli Usa, con oltre il 30 per cento, seguiti da Europa al 20 per cento (con UK ancora in crescita, Germania e Svizzera in testa), i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong) che realizzano il 15 per cento, il Canada (12 per cento) e il centro e sud America (8 per cento).

“Quest’anno i produttori si presentano forti di un successo, quello dell’anno 2010, che è stato tra i migliori di sempre – ha spiegato il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Le cantine sono state letteralmente svuotate e le annate 2010, 2009 e quelle precedenti sono andate a ruba. La performance sui mercati dell’ultimo anno ce lo conferma; basti pensare che solo a dicembre 2015 l’imbottigliato ha registrato un più 20 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che già fu molto positivo”.

Nel complesso di Sant’Agostino, che da fine anno ospiterà la nuova sede del Consorzio in uno spazio di oltre 800 mq, si sono dati appuntamento i produttori ilcinesi. Un giro d’affari, quello del settore vitivinicolo a Montalcino che nel 2015 è aumentato di oltre il 10 per cento rispetto allo scorso anno, passando dai 168 milioni di euro nel 2014 agli oltre 187 milioni, grazie principalmente all’aumento delle vendite di Brunello.

Un vero e proprio vino da investimento tanto che a fine anni ’90 furono addirittura emessi dei “futures” sul Brunello di Montalcino. Un vino che oggi, invece, è entrato nei sogni degli eno-appassionati del mondo. Come dimostra una ricerca di Montalcinonews realizzata su un campione di 989 “seguaci social” di questo vino toscano.

“La vendemmia del cuore – secondo lo studio – è quella del 2010 (15 per cento delle preferenze) seguita da quella del 1997 (11 per cento), altra annata entrata nella storia, difficile da dimenticare”. Alla vendemmia 1983 “la medaglia di bronzo”.

(di Cristiano Pellegrini/ANSA)

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