Petrolio: equilibrio nel 2017, ma la ripresa dei prezzi sarà lenta

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PARIGI. – Domanda e offerta di petrolio torneranno ad essere in equilibrio nel 2017, ma ci vorrà tempo perché i prezzi ritornino a salire, a causa degli “stock enormi accumulati” in questa fase. E’ quanto prevede nel suo outlook di medio termine l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), spiegando che “a meno che non ci sia un calo ancora più ampio del previsto nella produzione di petrolio dell’Opec nel 2016, e/o un maggiore balzo della crescita della domanda, è difficile pensare che i prezzi del petrolio risalgano significativamente nel breve periodo”, a meno che non si verifichi “un evento geopolitico maggiore”.

La previsione prevalente fino a qualche anno fa, secondo cui un picco dell’offerta avrebbe presto portato i prezzi a “crescere senza sosta” per l’eccesso di domanda “era sbagliata”, scrivono gli esperti Aie. “Oggi vediamo non solo un’abbondanza di risorse sottoterra ma anche una stupefacente innovazione tecnica che permette alle compagnie di mettere questo petrolio sul mercato”, argomentano, sottolineando che a questo bisogna aggiungere “l’inarrestabile pressione al ribasso sui costi”, che porterà diversi “progetti oggi fermi ad essere rivalutati e vedere la luce a prezzi inferiori a quelli ritenuti possibili solo qualche anno fa”.

Il rischio di un’impennata dei prezzi sul medio termine, però, non è del tutto scongiurato, rileva ancora il rapporto. L’odierno calo di investimenti in esplorazione e produzione (-24% nel 2015 e una stima di -17% nel 2016) potrebbe finire per generare una nuova forte risalita negli ultimi anni di questo decennio, dato che “non c’è quasi più alcuna capacità produttiva residua, se non in Arabia Saudita e Iran, e servono investimenti significativi anche solo per mantenere la produzione esistente, senza calcolare la fornitura di nuove capacità necessarie a colmare l’aumento di domanda”.

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