Regeni: inquirenti Roma, ucciso da professionisti tortura

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – Nessun rapporto con i servizi segreti italiani né di altri Paesi. Il computer di Giulio Regeni ‘parla’ e comincia ad offrire tasselli importati agli inquirenti che da oltre un mese stanno provando a dare un’identità a chi lo ha ucciso: veri e propri professionisti della tortura, secondo chi indaga in Italia. Dall’esame del portatile del ricercatore dell’università di Cambridge, che nelle scorse settimane i genitori hanno consegnato ai magistrati della Procura di Roma che sulla morte del giovane friulano ha avviato una indagine per omicidio, non emergono legami con servizi segreti. A chi indaga non risulta che Regeni fosse stato schedato dalle autorità egiziane, anche se l’episodio di una foto scattata da uno sconosciuto durante l’assemblea di un sindacato indipendente aveva turbato il ricercatore universitario. Altra certezza per gli inquirenti è che il delitto è maturato nel quadro delle attività di ricerca ed eseguito da professionisti della tortura e delle sevizie.