ROMA. – L’Aula della Camera approva la prima normativa nazionale per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale, che in Italia è una realtà ormai significativa, visto che viene praticato in oltre 5mila botteghe. Alcune regioni hanno già codificato questa materia: ora dovranno adeguarsi alle disposizioni previste nelle nuove norme.
Il testo unico, che passa al Senato, scaturisce da una serie di proposte di legge presentate a Montecitorio in questa legislatura, offre una tutela specifica a quei prodotti realizzati con il pagamento di un prezzo equo.
Fra le misure previste dalla legge: l’istituzione di un Elenco nazionale del commercio equo e solidale, l’istituzione della Giornata nazionale dedicata a questa forma di commercio, il sostegno dei suoi prodotti negli appalti pubblici, l’istituzione di un fondo per la promozione del commercio equo e solidale di 1 milione di euro per il primo anno dall’entrata in vigore della legge.
La legge punta a fare chiarezza su un sistema che già esiste, rendendone trasparenti i meccanismi di funzionamento e produzione nei confronti dei consumatori. Per questo, vengono previste procedure di riconoscimento di chi promuove le filiere di produzione dell’economia solidale, e strumenti di incentivazione e promozione.
Nel provvedimento vengono definite le organizzazioni del commercio equo e solidale quali soggetti senza scopo di lucro e non politici che siano iscritti nel “Registro della filiera integrale del commercio equo e solidale”. Solo i soggetti iscritti in questo elenco potranno godere delle tutele e delle provvidenze previste dal testo approvato a Montecitorio.
I prodotti vengono promossi sul mercato con dei marchi particolari che saranno oggetto di tutela. Su tutto vigilerà una “Commissione per il commercio equo e solidale” istituita presso il ministero dello Sviluppo economico.
(di Francesco Bongarrà/ANSA)