Libia: legale famiglia, autopsia Tripoli è stata macelleria

(ANSA) – ROMA, 10 MAR – “Le nostre perplessità sull’autopsia eseguita in Libia si sono rivelate fondate. Il prelievo di parte di tessuti corporei ha reso impossibile l’identificazione dell’arma usata, la distanza e le traiettorie. Non è stata un’autopsia (quella in Libia, ndr) è stata una macelleria”. E’ il commento del legale della famiglia Failla, l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi. Salvatore Failla è morto per colpi che hanno raggiunto lo sterno e la zona lombare. Queste, secondo i consulenti di parte, i medici legali Luisa Regimenti e Orazio Cascio, le cause del decesso. I due esperti nominati dalla famiglia Failla hanno aggiunto che dalla autopsia eseguita oggi sono emersi sei fori d’entrata provocati da arma da fuoco, nessuno di questi alla testa, mentre i colpi arrivati a sterno e zona lombare hanno provocato la rottura dei grossi vasi e del fegato.