Intero paese si mobilita per la grazia,”non è lui l’omicida”

(ANSA) – ORISTANO, 14 MAR – Le firme sotto la petizione a sostegno dell’innocenza di Domenico Fadda, l’allevatore di 54 anni di Busachi, condannato in via definitiva a 18 anni di carcere per l’omicidio del cognato Giovanni Cossu, il 15 ottobre 2011, sono ormai centinaia. A leggere l’appello e a firmarlo per prima è stata la figlia più piccola della vittima, Antonella, sicurissima, come tutto il paese, che ad uccidere suo padre non sia stato lo zio Domenico, il fratello di sua madre, Isabella, morta suicida a poche ore dalla morte del marito. “Non aveva alcun motivo per farlo”, hanno spiegato i promotori della petizione. Per tutti, la mano che stringeva il coltello col quale è stato ucciso Cossu, era quella della moglie, che da tempo soffriva di gravi disturbi psichici. Fadda sarebbe quindi vittima di un errore giudiziario. “Domenico è innocente”, si legge sui manifesti che sabato 19 faranno da sfondo alla manifestazione che punta alla richiesta di grazia da inviare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.