Sci: Peter Fill vince la Coppa di discesa ed è nella storia

Italy's Peter Fill competes during a men's super G, Alpine Ski World Cup race, in Kvitfjell, Norway, Sunday, March 13, 2016. (ANSA/AP Photo/Gabriele Facciotti)
Italy's Peter Fill competes during a men's super G, Alpine Ski World Cup race, in Kvitfjell, Norway, Sunday, March 13, 2016. (ANSA/AP Photo/Gabriele Facciotti)
Italy’s Peter Fill competes during a men’s super G, Alpine Ski World Cup race, in Kvitfjell, Norway, Sunday, March 13, 2016. (ANSA/AP Photo/Gabriele Facciotti)

ROMA. – Peter Fill ce l’ha fatta ed ha conquistato, primo azzurro nei 50 anni di storia della Coppa del mondo, la Coppa di discesa che consacra il re degli uomini jet. Il tutto è successo a St. Moritz, nella giornata di apertura della Finale dedicata proprio alle discese.

Non bastasse, la giornata di gloria azzurra è stata completata dall’eccellente terzo posto di Elena Curtoni, primo podio in carriera per la valtellinese. Sono state due discese non facili per le condizioni meteo non buone, con nevicate che andavano e venivano e soprattutto con nuvole basse e visibilità precaria. Si è gareggiato, infatti, ben sopra i duemila metri di quota, in zone aperte e senza alberi a creare contrasti. Il fondo della pista è così risultato una massa bianca indecifrabile su cui era impossibile cogliere le ondulazioni del terreno.

Nella gara maschile Fill ha lottato sino in fondo e, in una discesa così complicata, gli è bastato alla fine un decimo posto per portare a 462 punti il suo irraggiungibile primato in classifica.

Ha lottato ancor di più – ma visibilmente dolente dopo la brutta caduta di ieri e con conseguenti inevitabili errori – l’altro altoatesino Dominik Paris, che ha chiuso 19/o e dunque senza far punti: alla fine, è terzo a quota 432, ex aequo con il norvegese Kjetil Jansrud, che ha rischiato l’osso del collo ma non è andato più in là di un insufficiente 4/o posto.

Secondo, sempre nella classifica di disciplina, c’è così l’altro norvegese Aksel Svindal, il grande assente vittima dell’incidente di metà gennaio sulla Streif, con i 436 punti raccolti grazie alle quattro vittorie e al settimo posto ottenuti ad inizio stagione nelle cinque gare a cui ha partecipato e che ha dominato.

Senza incidente, la Coppa di disciplina sarebbe stata sua e avrebbe dato pure filo da torcere all’austriaco Marcel Hirscher per la Coppa del mondo. Ma così va lo sport. E per Fill è una soddisfazione enorme, anche perché è riuscito là dove avevano fallito anche i grandissimi della discesa azzurra come Herbert Plank, Much Mair e Kristian Ghedina.

La gara odierna, per la cronaca, è stata vinta in 1’40″44 dallo svizzero Beat Feuz davanti all’americano Steven Nyman in 1’40″52 e al canadese Erik Guay in 1’40″98.

La discesa femminile, ancor più complicata per il meteo avverso, è stata vinta – primo successo e primo podio in carriera – dall’austriaca Mirjam Puechner in 1’40″93, davanti alla svizzera Fabienne Suter in 1’41″06 e alla bella sorpresa di Elena Curtoni in 1’41″10. Anche per lei è stato il meritato primo podio in carriera.

Poi, 5/a e 6/a, le altre azzurre Johanna Schnarf e Verena Stuffer, con la campionissima locale Lara Gut solo 13/a, tradita dalla scarsa visibilità visto che era partita tra le ultime e quando la nevicata era più fitta. La Coppa, del resto, era già stata vinta dall’infortunata Lindsey Vonn. L’americana si è presentata comunque a St. Moritz per ritirare il suo trofeo e far vedere che sta già bene e far capire che nella prossima stagione non ce ne sarà per nessuna.

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