Calcio: Conte, Chelsea non è una parola tabù

(ANSA) – FIRENZE, 21 MAR – “Fare il ct è come essere un’incudine tra tanti martelli, bisogna farsene una ragione: lo aveva capito Prandelli, lo capirà chi verrà dopo di me”. Lo ha detto Antonio Conte, parlando per la prima volta dopo aver annunciato la sua intenzione di lasciare la panchina dell’Italia dopo Euro 2016. A chi gli chiedeva se la sua non fosse una battaglia persa con la Lega di serie A, il ct ha replicato: “Dispiace che in questi 2 anni si sia pensato che quello di cui si parlava era contro o pro Conte e non per la nazionale. Io conservo una piccola speranza che possa cambiare la data di inizio del ritiro per gli Europei”, ha aggiunto accennando al problema della sovrapposizione con la finale di Coppa Italia. Ma la scelta di lasciare l’azzurro per il Chelsea (“non e’ una parola tabù”, ha aggiunto senza ufficializzare il passaggio al club inglese) e’ stata determinata soprattutto dalla voglia di lavorare ogni giorno sul campo. Quando si è in un garage non si sente il profumo dell’erba”.