Renzi in Usa per summit su nucleare e lotta all’Isis

Bandiere a mezz'asta al Palazzo del Quirinale in segno di lutto per gli attentati di Bruxelles. Roma, 22 marzo 2016. ANSA( US PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA/ FRANCESCO AMMENDOLA
Bandiere a mezz'asta  al Palazzo del Quirinale in segno di lutto per gli attentati di Bruxelles. Roma, 22 marzo 2016. ANSA( US PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA/ FRANCESCO AMMENDOLA
Bandiere a mezz’asta al Palazzo del Quirinale in segno di lutto per gli attentati di Bruxelles. Roma, 22 marzo 2016. ANSA( US PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA/ FRANCESCO AMMENDOLA

ROMA. – Matteo Renzi vola negli Usa per una missione di quattro giorni che lo vedrà impegnato in un’agenda fittissima di incontri e visite che culmineranno giovedì con la tappa a Washington per il Nuclear Security Summit.

Un appuntamento sulla sicurezza nucleare del pianeta, creato da Obama e giunto alla quarta edizione, in cui quest’anno il presidente americano ha voluto – anche alla luce dei nuovi attacchi a Bruxelles e le minacce dell’Isis – inserire una sessione ad hoc, tutta dedicata alla lotta al Califfato: un vertice nel vertice per fare il punto sull’emergenza terrorismo che sarà forse anche l’occasione per parlare di Siria, Iraq e Libia.

A Washington – il 31 marzo e 1 aprile – ci saranno quasi 50 leader mondiali e anche se sono assenti player strategici, come Russia e Cina, probabilmente rimbalzerà sul tavolo anche la paura, rinfocolata dalla vicenda belga, di minacce nucleari targate Isis. Al summit Renzi rivedrà Obama. Al momento non risulta nessun incontro bilaterale tra i due, che però tra i corridoi potrebbero scambiarsi qualche opinione faccia a faccia: sull’Isis, la Siria e la Libia, ma anche sulla situazione economica nel Vecchio continente sulla quale si registra da tempo un asse comune pro-crescita e investimenti.

Il premier, prima di arrivare a Washington, toccherà altri tre Stati a stelle e strisce per tappe tutte ‘tricolori’, all’insegna della penetrazione delle eccellenze italiane. A cominciare dal Nevada, dove Renzi atterrerà per visitare l’impianto di Enel Green Power di Stillwater, il primo ibrido (geotermia-fotovoltaico-termodinamico) al mondo.

Poi il 30 sarà la volta di Chicago, in Illinois, dove oltre alla scuola italiana, visiterà il FermiLab, il National Accelerator Laboratory dove è stato scoperto il bosone, il cui acronimo si rifà a Enrico Fermi. Nel pomeriggio aprirà poi la ‘Italy and Us discussion on the 21th Century manifacturing Revolutivon’ all’Università di Chicago, prima di andare in Massachusetts.

A Boston il 31 mattina andrà al Centro Watson Healt dell’Ibm prima di concludere la tappa con un intervento all’Università di Harvard e volare nella capitale, dove rimarrà fino al primo aprile per il vertice sul nucleare.

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