Fidel non ci sta, non ci servono i regali dell’impero

Castro-Obama

L’AVANA. – Fidel non ci sta. A pochi giorni dalla storica visita a Cuba di Barack Obama, l’ex presidente ha pubblicato sulla stampa ufficiale – l’unica legalmente accessibile a Cuba – un dura critica al discorso televisivo che il presidente Usa ha rivolto all’opinione pubblica locale dal Grande Teatro dell’Avana. L’articolo – una delle “riflessioni” che il Líder Máximo pubblica a intervalli irregolari – è intitolato “Fratello Obama”, ma si chiude con un commento ben poco fraterno: “Non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”.

L’anziano leader – che compirà 90 anni ad agosto – definisce “mieloso” il discorso di Obama e osserva ironicamente: “si suppone che ognuno di noi avrebbe potuto essere vittima di un infarto nel sentire queste parole del presidente Usa”, prima di elencare una serie di critiche all’inquilino della Casa Bianca.

Obama ricorda che tanto gli Usa come Cuba sono un paese che ha visto la presenza di schiavi portati dall’Africa? Fidel risponde che evidentemente “le popolazioni indigene non esistono nella sua mente”. E ricorda l’invio di truppe cubane in Angola negli anni ’70, per combattere a fianco dell’Mpla, il partito di José Eduardo Dos Santos, ancor oggi presidente del paese africano. “Non so cosa avrà da dire ora Obama su questa storia. Ignoro se è al corrente o no”, aggiunge il Líder Máximo, prima di consigliare al presidente Usa di “riflettere prima di elaborare teorie sulla politica cubana”.

In quanto alle parole del presidente Usa sul futuro di Cuba, Fidel è categorico: “essuno si illuda – scrive- che il popolo di questo nobile e disinteressato paese rinuncerà alla gloria e ai diritti, alla ricchezza spirituale che ha guadagnato con lo sviluppo dell’educazione, la scienza e la cultura”.

“Siamo capaci di produrre gli alimenti e le ricchezze materiali di cui abbiamo bisogno, grazie allo sforzo del nostro popolo: non abbiamo bisogno che l’impero ci regali niente”, sottolinea con forza l’ex presidente cubano.

La storica visita a Cuba di Obama ha innescato un vivace dibattito nelle edizioni online della stampa cubana, e sebbene in calce all’articolo di Fidel si leggono solo commenti ammirativi, in altri spazi il tono cambia sensibilmente. E’ così che, sotto a un articolo pubblicato da Juventud Rebelde – organo ufficiale dell’Unione dei Giovani Comunisti – sul discorso di Obama, c’è chi osa segnalare che “la fonte principale dell’attuale diseguaglianza a Cuba è la corruzione, non le forme di produzione non statale” o che “i motivi per i quali ci continuano a spiegare che il nostro socialismo è un sistema superiore sembrano presi da un manuale marxista, e non hanno alcun nesso con la realtà”.