Egypt Air, un altro colpo per il turismo egiziano

Cypriot police patrols outside a fence behind which the hijacked EgyptAir A320 plane stands parked at a sealed off area of the Larnaca Airport, in Larnaca, Cyprus, 29 March 2016. EPA/KATIA CHRISTODOULOU
Cypriot police patrols outside a fence behind which the hijacked EgyptAir A320 plane stands parked at a sealed off area of the Larnaca Airport, in Larnaca, Cyprus, 29 March 2016. EPA/KATIA CHRISTODOULOU
Cypriot police patrols outside a fence behind which the hijacked EgyptAir A320 plane stands parked at a sealed off area of the Larnaca Airport, in Larnaca, Cyprus, 29 March 2016. EPA/KATIA CHRISTODOULOU

IL CAIRO. – Anche se il pirata dell’aria sembra essere solo un squilibrato e la sua cintura esplosiva era sicuramente falsa, il dirottamento a Cipro del volo EgyptAir 181 Alessandria-Cairo è un altro spot negativo per il turismo egiziano, un settore che vale quasi un quinto dell’intera economia del paese guidato dal presidente Abdel Fattah Al Sisi.

Il presidente della Camera del Turismo egiziana, Elhami El Zayat, citato dal sito del quotidiano Tahrir ha avvertito che l’episodio colpirà “sicuramente” il turismo, complicando il ritorno di quello russo ancora bloccato a causa del charter esploso in volo il 31 ottobre nel nord della penisola del Sinai uccidendo le 224 persone, quasi tutti turisti russi (la bomba fu rivendicata dall’Isis).

Anche se solo venerdì fonti ufficiali russe parlavano di una possibile ripresa dei voli verso l’Egitto già all’inizio dell’estate, ora il portavoce del presidente russo Vladimir Putin ha frenato avvertendo che è “sbagliato trarre conclusioni sulla ripresa del traffico aereo”.

Del resto quello era stato il peggiore degli attentati contro il turismo egiziano, con un bilancio superiore perfino a quello di 88 morti delle bombe di Sharm El Sheikh del luglio 2005. L’inizio del 2016 era stato connotato da due altri ‘spot’ negativi: i tre turisti nordeuropei accoltellati in un ristorante di Hurghada sul mar Rosso l’8 gennaio lasciando a terra una bandiera dell’Isis e, il giorno prima, gli spari pur senza vittime contro un bus di turisti arabo-israeliani sulla via verso le Piramidi al Cairo. In settembre peraltro c’era stata l’uccisione di sei turisti messicani scambiati per terroristi da un raid aereo durante un picnic nel deserto occidentale.

Sul fronte del rilevante flusso di turisti dall’Italia, si aspettano dati negativi dopo la stima – circolata in febbraio da fonte ufficiale egiziana – di prenotazioni per la stagione estiva in calo del 90% in parte a causa del caso della tortura a morte di Giulio Regeni. La settimana scorsa il tasso di medio occupazione della stanze d’hotel a Sharm El Sheik veniva segnalato a un gramo 17% in una località dove italiani e britannici da soli erano soliti occupare il 65% delle camere.

Il dirottamento EgyptAir dunque dovrebbe aggravare una crisi che già sta causando all’Egitto le perdite di ricavi turistici “più grandi da 20 anni a questa parte”, come stimò in gennaio il ministro del turismo Hisham Zaazou, che peraltro ha perso il posto nel rimpasto di governo della settimana scorsa: circa 280 milioni di dollari al mese da novembre (per un totale stimato ufficialmente a 1,3 miliardi a fine febbraio).