In Italia 18 milioni di pensionati, la maggior parte sotto i 750 euro

Due pensionati seduti con il berretto in testa, visti di spalle.
Accredito il 2 luglio; importi tra 336 e 655 euro

Pensionati

ROMA. – Oltre 11,5 milioni di pensioni erogate dall’Inps sono inferiori a 750 euro al mese: il dato arriva dall’Istituto di previdenza che sottolinea come su 18,1 milioni di prestazioni vigenti a inizio 2016 (escluse quelle riferite agli ex dipendenti pubblici e quelle della gestione ex Enpals) il 63,4% sia inferiore a questo tetto.

Il dato che è solo una misura indicativa della povertà dato che molti pensionati hanno più di una prestazione e/o altri redditi, è ancora più pesante per le donne che godono di pensioni inferiori a 750 euro al mese nel 77,1% dei casi. L’Inps sottolinea che le pensioni previdenziali sono prevalenti al Nord mentre al Sud si concentrano le prestazioni assistenziali.

Ecco in sintesi un quadro delle pensioni esistenti nel complesso e liquidate nel 2015 secondo l’Osservatorio sulle pensioni Inps appena pubblicato:

QUASI 2/3 DEGLI ASSEGNI SOTTO 750 EURO: Il 63,4% dei 18,1 milioni di pensioni vigenti a inizio 2016 ha un importo inferiore a 750 euro. Per le donne gli assegni sotto questo limite sono il 77,1% (8 milioni su 10,4 complessivi) mentre per gli uomini sono il 45% del totale (3,47 milioni su 7,7). Quasi 300.000 pensioni con il titolare uomo è superiore a 3.000 euro al mese contro meno di 34.000 con il titolare donna. Nel complesso si spendono 196,8 miliardi.

NEL 2015 LIQUIDATE 1,1 MILIONI DI PENSIONI, 51% ASSISTENZIALI: Un numero così elevato delle prestazioni assistenziali rispetto alle pensioni in pagamento è compensato da un ricambio più veloce rispetto alle prestazioni di tipo previdenziale. Gli importi annualizzati stanziati per le nuove pensioni liquidate nel 2015 ammontano a 10,4 miliardi, pari al 5,3% dell’importo complessivo annuo in pagamento a inizio 2016.

VOLANO PENSIONI ANTICIPATE, +72,8%. Le nuove pensioni anticipate erogate nel 2015 (comprese in questo caso quelle ai dipendenti pubblici) sono state 219.539 con una crescita del 72,8% sulle 127.011 liquidate nel 2014. Il dato risente della stretta sull’accesso alla pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia introdotto con la riforma Fornero della previdenza. Nel 2014 e il 2015 il requisito per l’uscita anticipata rispetto all’età di vecchiaia era di 42 anni e 6 mesi di contributi (41 anni e 6 mesi per le donne).

CRESCE ETA’ ALLA DECORRENZA: Nel 2015 l’età media alla decorrenza alla pensione era a 65,6 anni per la vecchiaia (+2,7 anni rispetto ai 62,9 del 2010) e a 60,5 anni per la pensione anticipata (in crescita di 1,4 anni rispetto ai 59,1 anni del 2010). Nel 2016 (primi due mesi) sale a 60,6 per l’anzianità mentre scende a 65,4 per la vecchiaia. L’aumento è consistente soprattutto per le donne (+2,9 anni per la vecchiaia tra il 2010 e il 2016).

PERCENTUALE INVALIDI CIVILI A SUD QUASI DOPPIO NORD: Le pensioni agli invalidi civili a inizio 2016 erano 2.980.799, erogate per il 44% nel Sud. Al Nord è erogato il 34,7% delle prestazioni agli invalidi civili (37,2 ogni 1.000 residenti), al Centro il 20,6% delle prestazioni (50,8 ogni 1.000 residenti) e al Sud il 44,8% (64,1 ogni 1.000 residenti). Se si guarda nel complesso alle pensioni assistenziali (compresi quindi gli assegni sociali) a fronte di 63 prestazioni ogni 1.000 residenti in Italia, in Trentino sono 26 ogni 1.000, in Emilia Romagna 45 ogni 1.000 e in Calabria 97 ogni 1.000 residenti.

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