L’Italia immortalata dall’Istat: vecchia, tante auto e poco web

anziani

ROMA. – Andiamo tanto in auto, siamo poco connessi, ci sposiamo sempre meno però non divorziamo neppure; il divario tra il Nord e il Sud resta sempre lì e i giovani che non studiano e non lavorano sono ancora tanti, come profondo è il gap tra uomini e donne sul lavoro. Eccola qua l’Italia immortalata dall’Istat nel rapporto annuale che si chiama appunto ‘Noi Italia’ e che raccoglie una parte della messe di dati dell’istituto di statistica relativi a 2015 e 2014.

Un Belpaese invecchiato e con un po’ di acciacchi ma anche con qualche sorpresa: si scopre che la spesa sanitaria è più bassa che in Francia e Germania come è inferiore alla media Ue la spesa procapite della P.A. Inoltre siamo più sani che in passato, migliorano i nostri stili di vita nei confronti di alimentazione, alcol e sport e stiamo crescendo sotto il profilo culturale: leggiamo di più sia libri, sia giornali.

Ecco una sintesi delle principali voci del rapporto.

ITALIA VECCHIA – A gennaio 2015 si contavano 157,7 anziani ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa. Con 3,2 matrimoni ogni mille abitanti, l’Italia rimane uno dei paesi dell’Ue28 in cui ci si sposa meno, ma i divorzi sono 8,6 ogni 10mila abitanti, livello molto basso in Ue. Continua a diminuire la media di figli per donna: nel 2014 si attesta a 1,37, mentre ne occorrerebbero circa 2,1 per garantire il ricambio generazionale. In Italia risiedono oltre 5 milioni di cittadini stranieri (1,9% in più in un anno), l’8,2% del totale dei residenti.

REDDITI – Nel 2014 il Pil pro capite nel Mezzogiorno (16.761 euro) è quasi la metà di quello del Nord Ovest (30.821). La media nazionale era di 25.256 euro. L’incidenza della povertà, relativa e assoluta, tra 2013 e 2014 è risultata sostanzialmente stabile. Nel 2014 l’indicatore di grave deprivazione materiale, spia delle difficoltà economiche, segna una riduzione ma il problema riguarda ancora 4 milioni di persone solo al Sud.

STUDIO – Sono oltre 2,3 milioni (il 25,7% del totale) i giovani 15-29enni che nel 2015 non studiano e non lavorano ma la quota è in calo rispetto al 2014. Sale in compenso nel 2015 la quota di chi, tra i 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario, il 25,3%, lontano dal 40% fissato per la media europea”.

LAVORO – Nel 2015 sono occupate oltre 6 persone in età 20-64 anni su 10, ma è forte lo squilibrio di genere a sfavore delle donne (70,6% gli uomini occupati, 50,6% le donne) come il divario territoriale tra Centro-Nord e Mezzogiorno”. Sale inoltre al 14% l’incidenza del lavoro a termine

INDIETRO SUL WEB – Gli utenti di Internet nel nostro paese sono il 60,2% (circa 34 milioni 500mila persone), contro una media Ue a 28 del 75% ma solo il 40,3% si connette quotidianamente. La totalità delle regioni del Centro-Nord ha livelli di uso di Internet superiori al valore nazionale, nel Mezzogiorno la quota è più bassa. L’uso della rete è fortemente collegato all’età e ad eccezione dei più giovani, l’uso della rete è ancora caratterizzato da forti differenze di genere.

P.A & SANITA’ – La Pubblica amministrazione italiana nel 2014 spende 13.500 euro per abitante, un po’ più della media Ue a 28 ma meno di Francia, Germania e Regno Unito. Nel 2013 la spesa sanitaria pubblica si attesta intorno ai 2.400 dollari pro capite a fronte degli oltre 3.000 spesi in Francia e Germania.

CULTURA – Nel 2015 si stabilizza la quota di persone che leggono quotidiani (47,1%), aumenta quella di chi legge libri, anche se ancora sotto il 50%. Crescono anche i visitatori di musei, mostre,monumenti, le persone che vanno al cinema e la propensione a fare sport.

MOTORI – 610 autovetture per mille abitanti, l’Italia è di gran lunga uno dei paesi più motorizzati della Ue, siamo terzi dopo Lussemburgo e Lituania.

(di Monica Paternesi/ANSA)

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