Letteratura ed emozioni nell’Istituto Italiano di Cultura di NY

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NEW YORK – La letteratura e le emozioni sono, da tempo immemorabile, indissolubilmente legate. Emozioni come paura, empatia, vergogna, orgoglio e gelosia costituiscono il nucleo delle storie raccontate da sempre. Come possiamo capire, tuttavia, le emozioni in un testo letterario?
“Letteratura ed emozioni” è il titolo della conferenza che si terrà oggi, a partire dalle ore 17.00 all’Istituto Italiano di Cultura di New York.

L’evento è parte delle attività del NY-NJ Bridge, frutto della collaborazione tra l’IIC e le quattro Università del New Jersey che offrono un curriculum di Italianistica.
Gli antichi filosofi e i moderni positivisti hanno spesso interpretato le emozioni, così come pure le passioni, quali forze negative, ma più di recente studi condotti in varie discipline (letteratura, filosofia, storia, sociologia) hanno evidenziato il carattere ambivalente (distruttivo e creativo insieme), se non addirittura positivo, delle emozioni.

Sei specialisti in campi diversi, dalla sociologia e critica letteraria alla traduzione e scrittura creativa, parleranno a New York del ruolo delle emozioni nelle opere di vari autori italiani, come pure nel processo di scrittura o traduzione della letteratura italiana.


Il convegno, moderato da Graziella Parati del Dartmouth College, si dividerà in due sessioni. Durante la prima sessione interverranno: Gabriella Turnaturi dell’Università di Bologna su “Il potere delle emozioni nella scrittura di Ferrante”, Andrea Baldi della Rutgers University su “Anna Maria Ortese: scrittura ed empatia” e Pietro Frassica della Princeton University su “L’Isola di Arturo, un’isola di solitudine”.

Nella seconda sessione prenderanno la parola: Gabriella Romani della Seton Hall University su “Edith Bruck: la vergogna nella letteratura sull’Olocausto”, Chiara Marchelli della New York University su “Parole in movimento” e Michael Moore delle Nazioni Unite su “Tradurre la rabbia: le “Lettere di tedeschi” di Primo Levi in italiano, tedesco ed inglese”.

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