Pressing Ue su Vienna, Italia contro gesti unilaterali

Il valico del Brennero con alcuni migranti di passaggio.
Flusso di migranti azzerato al valico del Brennero

brennero

BRUXELLES. – Si rafforza il pressing di Ue e Italia contro la costruzione di una barriera anti-migranti al Brennero. Ma l’Austria che a fine mese andrà alle urne, e vuole anche espellere 50mila migranti irregolari entro il 2019, insiste: “Le misure sono compatibili con Schengen”.

Bruxelles fa sapere di attendere chiarimenti da Vienna. In una telefonata, il ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner ha spiegato al commissario europeo all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos che la recinzione non nasce con lo scopo di fermare il flusso dei migranti, ma per convogliarlo verso i controlli, ed ha annunciato una lettera di spiegazioni.

La Commissione europea attende però di vedere cosa accadrà sul terreno, ed è pronta a condurre una valutazione secondo i criteri di proporzionalità e necessità (così come richiesto dall’Italia in una lettera inviata dai ministri dell’Interno e degli Esteri Angelino Alfano e Paolo Gentiloni), che potrebbe essere pronta nelle prossime due settimane.

Nel caso si riscontrasse una violazione del codice Schengen, scatterà una procedura di infrazione, che potrebbe arrivare fino alla Corte di giustizia europea. Ma si specifica: “si tratta di uno scenario di là da venire. Non siamo ancora a questo punto”.

Anche l’Italia torna a far sentire la sua voce. Gentiloni mette in guardia: l’Austria è un “paese amico col quale mi auguro si possa continuare a collaborare, ma dal quale non possiamo accettare la logica di gesti unilaterali”, come quelli attuati ad esempio nel corridoio dei Balcani occidentali, con la Grecia che da un giorno all’altro si è trovata ad affrontare una crisi umanitaria, che ancora non si sblocca.

L’ambasciatore Carlo Calenda, a capo della rappresentanza italiana presso l’Ue, in occasione della riunione dei rappresentanti permanenti dei 28 (Coreper) per la preparazione dei lavori del consiglio Interni Ue del 21 aprile a Lussemburgo, ha ribadito che occorre il “pieno rispetto” del principio di “necessità” e “proporzionalità”. Mentre Alfano evidenzia “il rischio” che l’azione “non risponda alla regola aurea del buon senso”.

Ma l’Austria, dove il 24 aprile si andrà alle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica e i partiti di maggioranza temono l’ascesa dell’ultradestra, rafforzatasi con la campagna anti-migranti, ribadisce la conformità alle regole Ue. Si tratta del modello di gestione già messo in atto al confine di Spielfeld “che è assolutamente compatibile con Schengen”, afferma il portavoce del ministero, Hermann Muhr.

“Se il modello è compatibile a Spielfeld, perché non dovrebbe esserlo al Brennero? L’intensità dei controlli – aggiunge – dipenderà dal successo dei provvedimenti dell’Italia per limitare il flusso incontrollato di migranti al Brennero”.

Intanto in Italia proseguono gli sbarchi. “In Libia ci sono un milione di potenziali migranti”, avverte il generale Paolo Serra, consigliere militare dell’inviato speciale Onu in Libia, che invita ad aiutare “il Paese a ricostruire il tessuto economico, agricolo ed industriale” per frenare i flussi.

“Dopo la soluzione sul fronte della rotta balcanica sappiamo che si potrebbe riaprire quello del Mediterraneo centrale”, afferma il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. “Siamo pronti a dimostrare solidarietà a Italia e Malta”, dice.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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