Referendum Trivelle, così hanno votato gli italiani all’estero

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ROMA – Come noto, il 19.73% degli italiani all’estero (cioè 779.848 connazionali sui 3.951.455 degli aventi diritto al voto) ha partecipato al referendum sulle trivelle di domenica scorsa, fallito per il mancato raggiungimento del quorum. Hanno votato per la prima volta per corrispondenza anche 3.337 temporaneamente all’estero.

Anche all’estero, così come in Italia, chi è andato a votare, lo ha fatto a sostegno del sì. In effetti, i sì sono stati 511.846 (73,18 %), i no hanno invece raggiunto quota 187.635 (26,82 %). Da registrare anche le 13.297 schede bianche (1,70 %); 66.716 schede nulle (8,55 %) e 354 (0,04) schede contestate e non assegnate.

In base ai dati del Viminale, la ripartizione in cui si è votato di più è stata il Sud America (21,56%), seguita dall’Europa (19,30%) e poi da Nord America (17,83%) e Africa, Asia, Oceania ed Antartide (16,48%).

In Europa spicca il 60,97% del Kosovo, dove evidentemente hanno votato i militari impegnati nella missione Kfor, ma anche l’annotazione “lo Stato risulta avere uno o più consolati con votanti a zero” riferita al Regno Unito e ai Paesi Bassi, dove comunque hanno votato – rispettivamente – il 20,88% e il 18,18% degli aventi diritto. Ben al di sotto della media–estero, tra gli Stati con una numerosa comunità, il Belgio (11,18%).

In Sud America, vola oltre il 30% la Bolivia che con il suo 35,55% è al primo posto nella ripartizione, seguita dall’Ecuador (26) e dall’Argentina (24,52). Il Brasile si ferma al 23,35%, l’Uruguay al 19,90%. Chiudono la classifica Cile (8,21) e Venezuela (7,23). A zero buste la Guayana.

In Centro e Nord America spicca il 61,39% dell’Honduras, seguito dal 41,16 del Nicaragua. Sopra il 30% anche i votanti in Guatemala, mentre sotto al 20% i due big: Stati Uniti (16,53) e Canada (19,29), meglio fa il Messico (20,97).

Lunghissima la lista degli Stati della mastodontica ripartizione Africa-Asia e Oceania: preso atto del 17,16 dell’Australia e del 7,15 del Sud Africa, diamo conto dell’87,23% registrato nello Swaziland, e dei votanti ben al di sopra il 50% in Armenia, Ciad, Georgia e Mozambico.

In Cina ha votato il 25,15% degli aventi diritto, in Giappone il 35,29. Come ricordato ieri dalla Farnesina, questo referendum ha impegnato 193 tra Ambasciate e Consolati che hanno assicurato il voto in 248 tra Stati e territori esteri.