Terremoti: Nepal un anno dopo, folla ricorda i 9.000 morti

(ANSA) – KATHMANDU, 24 APR – Una folla di gente comune, responsabili politici e diplomatici ha ricordato oggi a Kathmandu, vicino alle rovine della storica torre Dharahara, le oltre 9.000 vittime fatali, i 21.000 feriti ed i milioni di senzatetto causati da una scossa di magnitudo 7,6 gradi Richter, registrata il 25 aprile 2015, alle 11,56 locali. Per la cerimonia, presieduta dal primo ministro nepalese Khadga Prasad Oli che ha deposto una corona di fiori, è stato scelto al centro della capitale il luogo dove si ergeva la torre Dharahara, bianca, quasi un minareto, di nove piani e 62 metri di altezza, che era Patrimonio dell’Unesco e che al momento del sisma era piena di turisti. Crollando completamente al suolo, intrappolò quel giorno mortalmente 132 persone. Nel pomeriggio, dopo i discorsi di rito e l’osservazione di un minuto di silenzio, le autorità locali hanno liberato nel cielo migliaia di palloncini colorati, simbolo delle anime che volano verso l’aldilà.