Greenpeace svela le carte, Usa minacciano la salute dell’Ue

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BRUXELLES. – Gli Stati Uniti, attraverso il negoziato sul Ttip, stanno esercitando una enorme pressione sull’Unione europea perché abbassi le sue tutele in tema di difesa dell’ambiente, della salute e dei diritti dei cittadini. E’ la tesi di Greenpeace Ue, che oggi è entrata in possesso di molti documenti riservati, oltre 200 cartelle, sui negoziati transatlantici, diffuse da diversi media europei.

Una fuga di notizie che ha riattizzato lo scontro sul controverso negoziato sul Trattato di libero scambio tra Usa e Ue, che faticosamente va avanti da oltre tre anni. Tanto che da più parti, non solo Greenpeace ma anche, ad esempio, il Movimento cinque Stelle, trae spunto da questo ‘leak’ per ribadire la richiesta di sospensione immediata della trattativa, vista come una minaccia gravissima alle conquiste democratiche del Vecchio Continente.

Ma anche una spada di Damocle sulle eccellenze economiche Ue, come le denominazioni di origine del vino, pensiamo al Chianti, al Marsala, o anche allo Champagne, che l’Europa vorrebbe difendere e gli Usa vorrebbero invece acquisire, per chiamare così anche i loro vini.

Insomma, la linea di Greenpeace è chiara: “Le carte dimostrano che la posizione americana è pessima – attacca Jorgo Riss, direttore di Greenpeace per l’Unione europea – ma anche che quella europea è cattiva. Per cui dobbiamo evitare che si arrivi a un compromesso che spiani la strada a una gara al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori”.

Da qui la richiesta di fermare tutto. Su twitter l’organizzazione ambientalista lancia l’hashtag #ttipleak. E a una conferenza stampa a Bruxelles, si accompagna l’illustrazione dei testi riservati con un grande banner, con su scritta questa frase lapidaria: “I sospetti di milioni di persone erano fondati”.

Dura la reazione dei responsabili europei del negoziato, in particolare della titolare del dossier, la Commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, liberale svedese, che definisce l’allarme come una “tempesta in un bicchiere d’acqua, basata sul nulla”. Secondo Malmstrom, sono state pubblicate le richieste americane, che non sono nè “risultati finali”, nè “base di nessun accordo”.

“E’ normale – aggiunge – che tutte le parti di una trattativa vogliono raggiungere il numero maggiore possibile di propri obiettivi”, ma “ciò non significa che c’incontreremo a metà strada”. Anzi, conclude che “ci sono zone che registrano distanze eccessive su cui non c’è accordo”.

Sulla stessa linea il portavoce delle politiche commerciali del gruppo socialista e democratico al Parlamento europeo, David Martin: “Non accetteremo un trattato qualsiasi che includesse un abbassamento degli standard su ambiente e diritti. Tuttavia – precisa Martin – sia chiaro che dai documenti riservati diffusi oggi, che elencano le posizioni delle due parti, non c’è nulla che indichi che l’Europa abbia ceduto ad alcuna delle richieste americane”.

E la Casa Bianca si dice non particolarmente preoccupata per la fuga di notizie sul Ttip. Senza entrare nel merito della loro veridicità o meno, il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest afferma che le indiscrezioni non avranno impatto sulla tabella di marcia delle trattative.

(di Marcello Campo/ANSA)

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