Referendum revocatorio, Torrealba (Mud): “Consegnate un milione 850 mila firme”

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CARACAS – 80 casse con ognuna di esse 2.500 moduli. Un totale, quindi, di 200 mila questionari con un milione 850mila firme. Il Tavolo dell’Unità ha informato che le firme raccolte per avviare il referendum revocatorio sono state consegnate al Consiglio Nazionale Elettorale per la loro analisi e verifica.

Jesús “Chuo” Torrealba, attraverso il suo account in Twitter, ha precisato che le casse sono state consegnate negli uffici del Cne a Fila de Mariches. Oggi è prevista una conferenza stampa del Tavolo dell’Unità, al quale parteciperanno i leader dei partiti e movimenti politici che appartengono all’eterogenea coalizione dell’Opposizione.

Dal canto suo, il deputato Diosdado Cabello, ha assicurato che le firme consegnate dall’Opposizione saranno contate una a una e verificata la loro veridicità. Il deputato ha sottolineato che è nel diritto del Presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, in vista dei “ripetuti tentativi di brogli elettorali dell’Opposizione”.

La Mud, in questi giorni, ha áccusato il Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) di ostacolare il meccanismo per la convocazione di un referendum abrogativo contro il presidente Nicolás Maduro, dimostrando ancora una volta la sua sudditanza verso il governo chavista.

La reazione di Torrealba ha origine sia della richiesta della Commissione, che ha preteso che i promotori del referendum presentino firme che rappresentino almeno l’1% degli iscritti in ogni regione elettorale – e non nell’intero paese – sia dalle dichiarazioni di Tania D’Amelio, esponente del Cne, che ha annunciato che si dovrà comunque attendere un periodo di 30 giorni a partire dalla consegna dei moduli con le firme per cominciare a verificare l’idoneità delle firme raccolte.

Ma l’opposizione non ci sta e controbatte che i regolamenti del Cne indicano che le firme devono essere verificate “entro 30 giorni” dopo la consegna dei moduli, per cui il loro controllo deve iniziare immediatamente.

Una volta che le firme saranno verificate inizierà la seconda fase della pratica, nella quale i promotori del referendum dovranno raccogliere circa 4 milioni di firme, pari al 20% degli iscritti nelle liste elettorali.

Se il referendum revocatorio fosse convocato, sarà necessario che il voto per “sì” superi il risultato ottenuto da Maduro nelle elezioni del 2013 (circa 7,5 milioni di voti) perché il suo mandato sia revocato.

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