Giro d’Italia: impresa Trentin, rimonta e beffa Moser nel finale

Italian rider Matteo Trentin of Etixx Quick Step team celebrates on the podium after winning the 18th stage of the Giro d'Italia 2016 cycling race, from Muggio' to Pinerolo over 240 km, Italy, 26 May 2016. ANSA/LUCA ZENNARO
Italian rider Matteo Trentin of Etixx Quick Step team celebrates on the podium after winning the 18th stage of the Giro d'Italia 2016 cycling race, from Muggio' to Pinerolo over 240 km, Italy, 26 May 2016. ANSA/LUCA ZENNARO
Italian rider Matteo Trentin of Etixx Quick Step team celebrates on the podium after winning the 18th stage of the Giro d’Italia 2016 cycling race, from Muggio’ to Pinerolo over 240 km, Italy, 26 May 2016. ANSA/LUCA ZENNARO

PINEROLO (TORINO). – In attesa del responso del Colle dell’Agnello, che dirà se questo può essere ancora il Giro di Vincenzo Nibali, la diciottesima tappa parla italiano con un podio tutto tricolore. A Pinerolo vince Matteo Trentin, ed è un piccolo capolavoro di tattica e furbizia quello del corridore dell’Etixx, due vittorie al Tour nel suo palmares. Ma anche una beffa per Moreno Moser che già pregustava un trionfo che era a un passo e che invece sfuma tra i rimpianti.

Per l’Italia è il quinto successo in un Giro fino ad oggi non molto generoso con le ruote azzurre. In classifica generale tutto immutato con Kruijswijk che mantiene le distanze sui suoi più diretti rivali per la maglia rosa Chaves, Valverde e Nibali. Difficile stabilire il limite tra i meriti di Trentin – comunque tanti – e le responsabilità di Moser, non da meno.

Il corridore di Borgo Valsugana stravolge un finale già scritto e tutto da raccontare. Sul Pramartino, la salita che introduce a Pinerolo, Moser e Brambilla scavano un solco tra sè e gli altri superstiti di una fuga partita dopo soli sette chilometri.

I due si giocano la vittoria finale ingaggiando un duello che parte già a due chilometri dal traguardo, sulla salita in pavè dei Principi d’Acaja. Trentin, staccato di una quindicina di secondi, non sembra in condizione di rientrare ma ci prova e si butta a tutta in discesa. Sa di poter contare sul compagno di squadra alla Etixx Brambilla che non da’ cambi.

Inoltre Moser, essendosi liberato dell’auricolare, non è informato del ritorno di Trentin. Nè si volta per controllare la situazione. Morale, a 250 metri dall’arrivo, con Moser e Brambilla che hanno rallentato in vista dello sprint finale, dalle retrovie sbuca Trentin che sorpassa tutti in tromba e coglie un successo insperato quanto meritato.

“Ho aspettato fino all’ultimo perché sapevo che Moreno è forte in volata – spiega Trentin alla fine – per fortuna non mi ha visto ed è andata bene”.

“Non mi sono accorto del suo arrivo – conferma Moser – perché non avevo l’auricolare”.

“Moser ha giocato troppo e non si è mai girato”, infierisce Brambilla, decisivo nell’imboscata tesa all’uomo della Cannondale.

Il gruppo con tutti i migliori arriva staccato di oltre 13 minuti. Per Kruijswijk una giornata tranquilla in attesa del Colle dell’Agnello (Cima Coppi del Giro, 21 chilometri di salita con una pendenza media del 6,8% e punte del 15%) rappresenterà uno degli ultimi ostacoli tra lui e la vittoria finale.

Dopo le difficoltà dei giorni scorsi anche Nibali è atteso alla prova: “Non voglio deludere i miei tifosi, ma domani dipende dalla gambe”. Intanto ‘Lo Squalo’ ha avuto notizie confortanti dagli esami cinici cui si è sottoposto in mattinata.

Si tratta di un quadro ancora parziale ma quanto basta per far tornare il buon umore al campione dell’Astana che è tornato a scherzare durante la seduta di massaggi.

Domani arrivo a Risoul, in Francia; ma non tutta la carovana varcherà Oltralpe. C’è un personaggio, il lupo Wolfie, la mascotte della corsa, che rimarrà in Italia perché non gradito dagli allevatori francesi che su di lui hanno imposto il veto.

(dell’inviato Armando Petretta/ANSA)

Lascia un commento