Living in America, numero “zero”

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Living in America. Sì, proprio come una vecchia canzone di James Brown, già nota e resa ancor più celebre dal film Rocky 4.

Il perché è molto semplice: vivo a New York oramai da un anno, ma continuo a sentire quel senso di confuso stupore che puntualmente assimila l’espressione del mio volto a quella di Ivan Drago, lo straniero sbalordito e quasi spaventato dal colossale ed infinito show americano.

Stordito, dunque, da tante, troppe cose. Da tutto ciò che questa città rappresenti, nel quotidiano e ancor di più nell’immaginario di ciascuno di noi.

Vivere in America. Non lo abbiamo sognato forse un po’ tutti? Non c’è stato almeno un momento nella vita di ciascuno di noi in cui ci siamo immaginati a volteggiare sull’asfalto di Times Square, in quello scenario che somiglia tanto al crocevia dell’universo?

Ebbene, eccoci. Venite con me.

Seguitemi in questo percorso settimanale fatto di politica, economia e società. Ma anche di cultura, sport o qualsiasi altra cosa mi (ci) venga in mente.

Perché una delle caratteristiche che ho imparato ad amare di questa città è senz’altro la lucidità che ti trasmette nello scrutare le realtà a noi più vicine e contemporaneamente più lontane.

L’Italia, il Venezuela o qualsiasi “altrove”. Da qui , tutto sembra più chiaro. Sembra infatti di poter analizzare le cose come dalla cima di uno dei tanti grattacieli di Manhattan. Dall’alto. Con la possibilità di una visuale e di una visione più ampia.

Le realtà che viviamo giorno dopo giorno ci condizionano fino a renderci pedine incastrate in questo o quello schieramento. Che si chiamino “destra e sinistra”, “conservatori e riformisti” e via discorrendo.

Qui no. Qui questo non accade. Le mille forme che questa giungla metropolitana è in grado di assumere sono pronte a trasformarsi e a trasformarci in mille idee, tutte diverse tra loro, che puntualmente si ricompongono in qualcosa di nuovo che mai avevamo neanche osato immaginare.

Via tutti gli schemi. Proviamo ad osservare il mondo da una scrivania di New York.

 

Luca Marfé

Twitter: @marfeluca – Instagram: @lucamarfe

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