La Cultura motore di sviluppo. Franceschini, adottate i musei

Dichiarazione Unesco, cultura motore sviluppo
Dichiarazione Unesco, cultura motore sviluppo
Dichiarazione Unesco, cultura motore sviluppo

ROMA. – Imprese e cultura insieme, per valorizzare il patrimonio artistico e paesaggistico dell’Italia. Per la prima volta nella storia delle assemblee annuali di Confindustria, gli imprenditori scelgono di fare uno strappo al rigido schema dell’assise di fine maggio e di far intervenire dal palco, oltre al ministro dello Sviluppo economico che ogni anno prende la parola dopo la relazione del presidente, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

Perché, dice il neo presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, richiamando il pensiero del capo dello Stato (“Ogni investimento per la cultura è speso anche ai fini della crescita del nostro Paese”), “anche noi imprenditori crediamo che la cultura sia motore di sviluppo. Umano ed economico”. Perché, rimarca, imprese e cultura sono “molto più vicine di quanto si creda”. Così come l’industria del turismo può essere “volano e moltiplicatore di sviluppo”.

La sintonia con il ministro è presto sancita. La cultura, afferma Dario Franceschini intervenendo dal palco, è una “carta formidabile per la competitività” e “oggi è tornata ad essere centrale nello sviluppo del Paese”, come dimostrano gli “investimenti importanti” fatti.

Alla platea di imprenditori, rivolge poi un invito: “Ognuno di voi adotti un museo, un teatro, un monumento, perché è un motivo di grande orgoglio”. Nel suo intervento, il ministro sottolinea anche come intanto si siano spazzati via “tre tabù”: il fatto che “cultura e turismo” non potessero stare insieme, così come “tutela e valorizzazione” dei beni culturali; il terzo “molto ideologico, ossia il rapporto tra pubblico e privato. Oggi – sottolinea Franceschini – ci sono le condizioni per lavorare insieme”.

Per una collaborazione tra Stato e imprese a sostegno del patrimonio italiano.

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