Fiducia consumatori in calo, cresce per le imprese

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ROMA. – Imprese un po’ più fiduciose, famiglie più scettiche. I dati Istat sulla fiducia mostrano a maggio un nuovo calo per i consumatori, con l’indice che passa a 112,7 punti dai 114,1 precedenti, e un’ulteriore crescita per le aziende, a 103,4 da 102,7 per l’indice composito Iesi.

Succede così che, mentre l’ottimismo delle famiglie tocca i livelli più bassi da agosto dello scorso anno, quello delle imprese è ai massimi dall’inizio del 2016. Questo risultato è influenzato, in parte, dalle modalità di calcolo dell’indice Iesi che prevedono una standardizzazione dei dati maggiore rispetto a quelli dei vari indici settoriali. Questi risultano, infatti, tutti in calo dalla manifattura alle costruzioni, dai servizi di mercato al commercio al dettaglio.

Per i consumatori migliora la componente personale della fiducia, mentre diminuiscono quella economica, quella futura e quella corrente. Al tempo stesso peggiorano i giudizi e le attese sulla situazione economica del Paese così come le aspettative sulla disoccupazione.

Quanto alle imprese, nella manifattura sono in ribasso i giudizi sugli ordini e stabili le attese sulla produzione. Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione e peggiorano le attese sull’occupazione. Nei servizi sono in espansione le attese sugli ordini ma in calo i giudizi sugli ordini e le attese sull’andamento dell’economia. E nel commercio, infine, peggiorano le attese sulle vendite future e rimangono stabili i giudizi su quelle correnti.

Prospettive non semplici per l’economia emergono anche dall’indice Eurocoin della Banca d’Italia, che fornisce in tempo reale una stima del quadro congiunturale nell’area dell’euro e a maggio cala per il quarto mese consecutivo fino a 0,26 punti dagli 0,28 punti di aprile. Questo dato, spiega via Nazionale, si caratterizza per le sue buone proprietà anticipatrici del tasso di crescita del Pil trimestrale al netto delle componenti erratiche e di breve periodo.