Euro 2016: Italia ancora da fare, solo un lampo di Pellè

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TA’QALI (MALTA). – Da Pellè a… Pellè. L’isola di Malta è come un talismano per l’attaccante degli azzurri che, nello stadio Nazionale, aveva segnato il primo gol azzurro (13 ottobre 2014) e ha regalato il successo all’ItalConte, una squadra ancora da fare per l’Europeo alle porte. Il gol-vittoria del centravanti ha in ogni caso spezzato un digiuno in amichevoli che perdurava dal 18 novembre 2014 (1-0 all’Albania), interrompendo un poker negativo di quattro partite senza successi, visto che l’ultimo exploit risaliva al 2-1 dell’Olimpico di Roma contro la Norvegia (13 ottobre 2015).

Nell’amichevole con vista sull’Europa, organizzata sull’isola di Malta contro la Scozia, l’Italia ha fatto vedere cose positive e altre meno. La fase realizzativa è da rivedere, perché gli azzurri faticano a trovare la via del gol e la Scozia catenacciara dell’ex trottolino Strachan ha messo ancora più a nudo la sterilità dell’attacco della squadra di Conte, che si presentava a questo appuntamento dopo durissimi allenamenti a Coverciano. Bene come al solito la difesa, con il trittico juventino sempre pronto e impermeabile.

In una partita in cui c’era molto da perdere e praticamente nulla da guadagnare, se non in termini di sicurezze, l’Italia non rischia mai e conferma un problema congenito: quello del gol. Chi lo risolverà oltre le Alpi, nell’Europeo extralarge?

Eppure, gli azzurri le occasioni le creano, contro una squadra assai modesta come quella di Strachan, che in Francia non ci sarà.

Sia pure con le gambe imballate, gli uomini a disposizione di Conte giocano su ritmi accettabili e quasi senza pause, per intensità e dinamismo. Funziona molto bene la fascia destra, dove Candreva riesce a ritagliarsi gli spazi giusti per andare alla conclusione, o per mettere il pallone al centro, dove Pellè però spesso non si fa trovare pronto.

E’ il 7′ quando gli azzurri confezionano la più ghiotta delle occasioni: Candreva, su punizione, fa partire un bolide che il portiere Marshall respinge con un mezzo miracolo sui piedi dell’accorrente Giaccherini, la cui ribattuta finisce addosso allo stesso portiere scozzese.

E’ il preludio a un match a senso unico, nel quale la Scozia fa davvero poco per impensierire Buffon, inoperoso per tutto il primo tempo. L’Italia, invece, quando riesce ad alzare il ritmo fa sfracelli, ma senza finalizzare come vorrebbe Conte.

Ci provano Bonucci (fuori) all’8, ancora Giaccherini (alto) al 23′ e l’indomabile Candreva un minuto dopo (cross che sfiora il palo). Al 29′ il digiuno sembra spezzato, dopo che De Rossi pesca in area Giaccherini, ma il centrocampista non riesce a inquadrare nuovamente la porta.

Al 36′ l’Italia dà una dimostrazione di essere squadra, orchestrando una manovra corale che parte dalla difesa e si snoda da destra verso sinistra e viene chiusa da Candreva con un’altra conclusione imprecisa. Il tempo si chiude con Florenzi che cerca la via del gol ed Eder che protesta dopo un contatto in area con un avversario.

Nella ripresa, assieme ai numerosi cambi, le occasioni diminuiscono, in compenso arriva il gol di Pellè, che sfonda con un bolide di destro e poi esplode di gioia.

L’Italia frena e la Scozia potrebbe addirittura pareggiare se Ritchie al 33′ non sfiorasse il palo, su passaggio del nuovo entrato Nasmith, con un gran tiro che aveva superato Buffon. Francamente, però, il pareggio i britannici non lo avrebbero meritato.

Il cammino che porta in Francia, per l’Italia comincia con una piccola vittoria che tuttavia dà tanta sicurezza. E martedì sarà tempo di promossi e bocciati. Chi dovrà rinunciare all’Europeo transalpino?

(dell’inviato Adolfo Fantaccini/ANSA)