Inviata al Governo la petizione dei pensionati italiani in Venezuela

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CARACAS. – Dall’inizio dell’anno i pensionati che ricevono in Venezuela la pensione in convenzione con l’Inps devono affrontare un nuovo e grave problema: la grande maggioranza ha ricevuto importi di pensione miseri, nell’ordine di 200/300 euro in un’unica soluzione corrispondente ai primi sei mesi dell’anno.

Già da tempo il Cepa, l’organizzazione che riunisce i Patronati in Venezuela, prevedendo tale situazione aveva iniziato la raccolta di lettere firmate dai pensionati da inviare ai ministeri competenti in Italia per far conoscere questa situazione e proporne i correttivi.

La lettera é stata redatta verso la fine di febbraio e la sottoscrizione delle firme é cominciata all’inizio di marzo. Ne sono state raccolte 2.485 che sono state spedite all’on. Fabio Porta, deputato del PD eletto nella ciroscrizione dell’America Meridionale, che aveva contattato i Patronati in varie occasioni e si era offerto di collaborare.

Tutte queste lettere saranno consegnate dall’on. Porta al ministro dell’Economia e delle Finanze in un’udienza programmata verso il 2 giugno, festa della Repubblica. Le lettere contengono i dati anagrafici dei pensionati cosí come altre generalitá e sono state firmate in originale.

Nella lettera, oltre a spiegare la situazione in cui versano i pensionati in Venezuela, si chiede espressamente al ministro di autorizzare l’Inps ad utilizzare il cambio Dicom (ex-Simadi) per calcolare l’importo della pensione venezuelana in euro (attualmente al tasso di cambio di Bsf 10 x dollaro e prima a 6,30 Bsf x dollaro) che determina la quota di pensione di competenza dell’Inps.

Quest’azione corona in qualche modo le varie iniziative portate avanti dai Patronati da circa tre anni con i pensionati, direttamente con l‘Inps, con le autoritá competenti in Venezuela e in Italia. La raccolta delle firme é stata fatta solamente negli uffici dei patronati Inca, Inas, Ital e Acli nel corso degli ultimi 2 mesi.

Se il Governo italiano decidesse finalmente di intervenire, facendo adottare il cambio Dicom-Simadi, il valore corrispondente della pensione venezuelana in euro sarebbe tale da permettere a molti pensionati di recuperare le somme di prestazioni assistenziali che oggi sono negate e ridarebbe agli anziani una pensione piú dignitosa.

Per lo Stato italiano la somma de erogare in piú sarebbe quasi irrisoria, considerando anche il fatto che il numero di queste pensioni si aggira intorno alle 4.000 e destinate a diminuire nel tempo.

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