Inchiesta appalti, azienda puntava a mediazione card. Sepe

(ANSA) – NAPOLI, 14 GIU – Per ottenere l’appalto all’ospedale Santobono, la ditta Kuadra ”riteneva fondamentale far pervenire consigli” al direttore generale dell’azienda ospedaliera, Annamaria Minicucci per la nomina della commissione di gara. E a tale scopo un consulente dell’azienda, Pasquale Laudano, chiedeva di parlare con la sorella della Minicucci per il tramite del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, ”del quale la Minicucci subiva l’influenza”. L’alto prelato è definito dai giudici ”amico e mentore” della direttrice. E quanto scrivono gli inquirenti commentando alcune intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito dell’inchiesta che ha portato oggi alla esecuzione di 12 misure cautelari. In particolare i magistrati fanno riferimento ad alcune intercettazioni di colloqui tra Laudano e il professore Filippo Marinello, revisore dei conti della ”Casa di Tonia”, istituto di beneficenza di cui il cardinale Sepe – non coinvolto ad alcun titolo nell’inchiesta – è stato il fondatore.