Coppa America, ecco le magnifiche quattro: Argentina, Cile, Colombia e Stati Uniti

L'esultanza di Leo Messi abbracciato da Higuain
L'esultanza di Leo Messi abbracciato da Higuain
L’esultanza di Leo Messi abbracciato da Higuain

ROMA. – Previsioni rispettate in Coppa America. L’Argentina e il Cile vanno in semifinale, dopo aver battuto nella notte italiana, con largo margine di gol e di gioco rispettivamente il Venezuela (4-1) e il Messico (7-0). Le due formazioni vanno a completare, insieme con Usa e Colombia già qualificate, il quartetto delle magnifiche quattro che si disputeranno l’edizione del Centenario della Coppa America. In semifinale, a Houston, nella notte fra martedì e mercoledì, se la vedranno Usa e Argentina, mentre la notte successiva a Chicago saranno di fronte Cile e Colombia. Le ultime due partite dei quarti, giocate stanotte, non hanno avuto storia.

L’Argentina ha dominato la sua rivale e si è sbloccato Higuain, autore di una doppietta e di una partita brillantissima, mentre il fenomeno Messi è andato a segno ancora una volta ed ha eguagliato il record di 54 reti, che appartiene a Gabriel Batistuta, di migliore marcatore di sempre con la maglia dell’Albiceleste. La quaterna argentina è stata completata da un gol dell’ex romanista Erik Lamela. Il gol della bandiera per i venezuelani porta la firma di Rondon, il più dinamico dei suoi.

Gli uomini di Martino sono andati in gol quasi subito, all’8′ del primo tempo con il Pipita pronto a raccogliere in acrobazia un suggerimento di Messi. Poi è tutto uno show davanti ai 60mila spettatori del Foxborough stadium, incantanti dalle meraviglie di questa formazione. Il ritorno al gol del bomber napoletano ha poi reso ancora più forte un attacco che già faceva paura. Nulla ha potuto il povero Venezuela, se non inchinarsi di fronte allo strapotere di Messi e soci e limitare i danni e i gol.

Cosa che invece non è riuscita ai messicani, che tornano a casa con il fardello di ben sette gol incassati dal Cile, umiliati proprio nel momento in cui erano e si sentivano più forti. Il Messico degli ultimi mesi che aveva fatto vedere cose bellissime, e incassato pochissimi gol (2 in dieci partite) è apparso irriconoscibile. Ed è stato distrutto da una valanga di reti. Il Cile che era arrivato ai quarti zoppicando, nonostante i tanti talenti di cui dispone, entra in semifinale come un rullo compressore.

L’ex juventino Vidal è stato il regista del trionfo, di gol e tattico, che ha disarticolato la formazione Tricolor, che pure era entrata in campo con molte ambizioni, visti i risultati lusinghieri della fase a gironi. Dei sette gol incassati dal povero Ochoa ben 4 portano la firma dell’ex del Napoli Vargas, due le ha segnate Puch, una Sanchez.

Vidal ha fatto il bello e cattivo tempo. Ma l’eccesso di foga gli ha giocato un brutto scherzo, perchè si è preso una ammonizione e, siccome era diffidato, salterà la semifinale con la Colombia. Per la Roja tornata ai livelli di due anni fa, quando conquistò il titolo, l’assenza dell’ex bianconero sarà un brutto colpo da assorbire.

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