Ricorre a legge salva-suicidi, “ma pratica ferma da un anno”

(ANSA) – ROMA, 27 GIU – A causa di operazioni finanziarie sbagliate si è trovato in difficoltà economiche a cui ha cercato di rimediare cercando prestiti ovunque, da banche, a finanziarie, a privati. Di prestito in prestito i ‘buchi’ sono diventati ‘crateri’. Così Fulvio Marello, 59 anni, dipendente del Comune di Ozzano Monferrato, pur avendo un discreto stipendio, si trova oggi sull’orlo del baratro: la sua casa è stata messa all’asta, la moglie lo ha lasciato, il suo stipendio, tra pignoramenti e soldi da restituire, si è ridotto a 157 euro nette al mese. Il suo avvocato, nel luglio 2015, ha richiesto al Tribunale di Vercelli che il suo assistito possa avvalersi della legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento, il Tribunale ha nominato un perito ma da mesi la pratica si è arenata in Tribunale. Marello con una lunga lettera si è rivolto al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al presidente del Tribunale di Vercelli Antonio Marozzo, “come faccio ad avere ancora fiducia nella giustizia?”, scrive.