“Caso Lopez”, sottratti con la forza documenti del processo

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CARACAS. – Antonieta Mendoza de López, madre del coordinatore del partito “Voluntad Popular” incarcerato da quasi piú di un anno, ha denunciato un nuovo presunto atto di violenza contro il lider politico. Dieci ufficiali delle forze armate, stando alla versione raccontata da Mendoza de López, avrebbero fatto irruzione durante la notte nella cella dov’é recluso Leopoldo López.

Armati di fucili lo avrebbero minacciato puntandogli le armi in faccia e, in ultimo, avrebbero perquisito i pochi effetti personali portandogli via i documenti necessari per l’udienza prevista domani. Dopo i fatti accaduti l’avvocato dell’esponente dell’Opposizione, Gustavo Velásquez, ha argomentato che la seduta prevista questa settimana dovrebbe essere annullata visto che “la rimozione dei suoi documenti e le sue note, infrangono il diritto costituzionale alla difesa che hanno tutti i cittadini venezuelani”.

– E’ un delitto grave, si stanno ripetendo le aggressioni violente contro Leopoldo López – ha aggiunto la madre del prigioniero politico. Mendoza de López ha consegnato inoltre un documento alla Procuratrice Generale, Luisa Ortega Díaz, esigendo che cessino quello che ha definito continui “atti di tortura” contro il dirigente di Voluntad Popular, e chiedendo si inizino indagini per arrivare al fondo dell’aggressione contro il figliolo, avvenuta nel carcere questa settimana.

Vittoria Tangredi

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