In Italia primo calo tendenziale dell’industria a maggio

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CARACAS. – Le statistiche dell’Istat registrano una contrazione dello 0,6% sia rispetto ad aprile sia rispetto al 2015, nei dati corretti per gli effetti di calendario, e gelano le attese degli analisti di un risultato positivo.

Il Centro studi di Confindustria osserva che il calo di maggio potrebbe essere dovuto, in parte, al maggior numero di giorni festivi e a causa dei metodi statistici di correzione. Ci si aspetta perciò un rimbalzo a giugno, con una crescita della produzione del 0,5%, e un andamento positivo nei prossimi mesi. Il secondo trimestre si chiuderebbe così con un calo dello 0,1% rispetto al primo.

I dati deboli sull’industria accendono la polemica politica. “Istat suona campana a morto per Renzi: crolla produzione industriale. Banche, Ue, congiuntura, referendum: quando butta tutto male è la fine”, attacca su Twitter il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, mentre il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi dichiara che i numeri “certificano il totale fallimento della politica economica del Governo Renzi”.

Le difficoltà, a maggio, appaiono diffuse a tutti i raggruppamenti principali di industrie. La flessione più pesante è quella dei beni strumentali (-1,8% sul mese e -1,5% nell’anno), un segnale che potrebbe indicare una frenata degli investimenti delle aziende.

Tra i settori, ancora una volta, a trainare sono i mezzi di trasporto, che crescono del 5,6% sul 2016, con in particolare gli autoveicoli in espansione dell’8%.

Intervengono anche le associazioni dei consumatori, con Federconsumatori e Adusbef che giudicano l’andamento della produzione “allarmante” e chiedono al governo di intervenire con un piano straordinario per il lavoro.

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