Pjanic, ora ho capito perché la Juve è così forte

Quando Miralem Pjanic esibiva la maglia della Juventus.
Quando Miralem Pjanic esibiva la maglia della Juventus.

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CARACAS. – Miralem Pjanic si è calato appieno nella sua nuova vita bianconera dopo essere stato per anni uno dei suoi avversari più pericolosi sul campo con la maglia della Roma: “Mi hanno accolto benissimo – dice il centrocampista bosniaco – mi hanno fatto capire subito di essere in una grande squadra con grandi calciatori. Gli obiettivi? Ottenere i trofei vinti lo scorso anno, ma la Juventus vorrà vincere anche altro. La priorità sarà conquistare lo scudetto e riscrivere la storia: sei in fila sarebbero un gran risultato e mi piacerebbe contribuire”.

“La conoscevo da avversaria, ora che sono alla Juventus ho capito perché è così difficile starle davanti”.
Pjanic vestirà la maglia numero 5 del suo “idolo” Zidane, dato che il 15 appartiene a Barzagli: tuttavia una delle principali fonti di ispirazione è stato “Juninho Pernambucano, a cui mi sono ispirato nel calciare le punizioni: ognuno ha la propria tecnica di tiro, io ho la mia e la sto perfezionando”.

Se l’accoglienza nello spogliatoio bianconero è stata ottima, quella che i tifosi giallorossi riserveranno all’ex romanista sarà completamente diversa: “Ovviamente so che sarò fischiato – non si fa illusioni Pjanic -, non è mai facile cambiare squadra.

Prima di firmare ho chiamato Spalletti, ho scritto un messaggio a Totti e a Daniele (De Rossi, n.d.r.) per ringraziarli per i cinque anni vissuti insieme: i miei compagni mi hanno fatto i complimenti, sono andato in una grande squadra, ma naturalmente erano dispiaciuti. Non avevo altra scelta per fare un passo avanti nella mia carriera”.

Il dilemma su chi debba calciare le punizioni, tuttavia, non si porrà, secondo Pjanic: “Voglio essere più pericoloso possibile, le partite difficili spesso si risolvono con calci da fermo. So che la Juve ha altri giocatori che calciano bene le punizioni, ma voglio essere decisivo come lo sono stato con la Roma negli ultimi anni. Le punizioni le calcerà chi avrà più possibilità di fare il bene della squadra”.

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