Minoranza Pd propone il “Mattarellum 2.0”, il gelo di Renzi

Minoranza Pd propone il "Mattarellum 2.0", il gelo di Renzi
Minoranza Pd propone il "Mattarellum 2.0", il gelo di Renzi
Minoranza Pd propone il “Mattarellum 2.0”, il gelo di Renzi

ROMA – Aprire subito un tavolo di confronto sulla legge elettorale, anche per convincere tanti ‘oppositori’ dell’Italicum a votare la riforma costituzionale. Lo chiede a Matteo Renzi la minoranza del Pd, che mette sul tavolo la proposta di un una legge totalmente nuova: il “Mattarellum 2.0”, un sistema con collegi uninominali e premio di governabilità. Ma, ferma restando la disponibilità al dialogo in Parlamento, sulla proposta dei bersaniani si registra una prima reazione assai fredda dei dirigenti Pd. E dal renziano Andrea Marcucci arriva una stroncatura:

– Sarebbe un passo indietro.

Renzi trascorre la giornata tra il Piemonte e la Campania, in visita a due aziende e all’istituto Telethon di Pozzuoli: lì dove c’è “l’Italia che non si lamenta ma rilancia” ed è “più forte di polemiche e paure”. Il governo, ribadisce, sta facendo la sua parte, a partire dalle riforme istituzionali, giunte a uno snodo cruciale:

– In questi due anni abbiamo tolto di mezzo l’agenda del passato, ora c’è il passaggio chiave del referendum che sancisce le riforme e poi potremo affrontare l’Italia dei prossimi 30 anni.

E’ sul referendum, conferma il premier, che sono concentrate tutte le energie del governo. Ma nella stessa maggioranza il fronte referendario mostra crepe. Il segretario Lorenzo Cesa, a nome dell’Udc (ma il presidente Gianpiero D’Alia fa sapere di non essere d’accordo) dice ‘No’ alla riforma Boschi e chiede a Renzi di rivedere almeno l’Italicum per evitare un “effetto Erdogan” con tutti i poteri concentrati nelle mani del vincitore.

E nelle stesse ore una parte di Ncd ribadisce una critica più complessiva alla linea del governo, dalla legge elettorale alla giustizia. Tanto che le fibrillazioni degli alfaniani al Senato, dove Renato Schifani rassegna le dimissioni da capogruppo, hanno come contraccolpo un rallentamento dell’attività parlamentare, a partire dalla sospensione dell’esame del ddl tortura.

Proprio per accogliere le preoccupazioni di un pezzo di maggioranza, il Pd ha aperto a modifiche alla legge elettorale. E lo stesso Renzi, pur difendendo il ‘suo’ Italicum, si è rimesso sul tema alla volontà del Parlamento. Ma i dirigenti Dem sottolineano che la condizione indispensabile per rimettere mano all’Italicum è che emerga una maggioranza parlamentare per approvare le modifiche.

E invece, osservano, non se ne vedono all’orizzonte. C’è chi – come Ncd – invoca il premio alla coalizione e non alla lista, chi – come i Giovani turchi guidati da Matteo Orfini – propone il modello greco (proporzionale a turno unico con premio al vincitore) e adesso la minoranza Pd avanza l’idea del Mattarellum 2.0.

– C’è una fioritura di nuove proposte – nota Andrea Marcucci – ma con quale maggioranza?

Il Mattarellum 2.0 proposto dai bersaniani Federico Fornaro e Andrea Giorgis prevede 475 collegi uninominali a turno unico, più un premio di maggioranza di 90 seggi alla lista o alla coalizione vincente, un ‘premietto’ di 30 seggi per il secondo partito e 23 seggi da assegnare a chi abbia superato il 2%.

– Garantisce governabilità e rappresentanza – assicura Roberto Speranza, che invia la proposta ai vertici Pd -. Non è un contributo “contro” qualcuno ma costruttivo.

Ma ‘in cambio’ chiede che il tavolo sulla legge elettorale venga aperto subito, prima del referendum. I vertici Pd per ora non commentano, ma alcuni parlamentari di maggioranza fanno notare che il modello del collegio uninominale difficilmente troverà consensi: la proposta di Mattarellum di Giachetti, ricordano, fu bocciata due anni fa. E con il Mattarellum 2.0, afferma Marcucci, “non ci sarebbero né vinti né vincitori la sera del voto”, con il rischio di larghe intese.

Dalla sinistra Dem invece Gianni Cuperlo esprime apprezzamento a “tutto ciò che va nella direzione di superare l’Italicum”. Cuperlo guarda con interesse, così come Sinistra italiana, anche alla proposta di modello “greco” di Orfini. Ma un possibile interlocutore, come il M5s, per ora chiude la porta.

– Discutiamo solo a partire dal nostro Democratellum – dice Danilo Toninelli.

(Serenella Mattera/ANSA)

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