Anticoagulante per tentare di uccidere il marito, in carcere

(ANSA) – PESCARA, 24 LUG – Una storia degna di un copione da fiction tv l’hanno definita i Carabinieri, con madre e figlio nelle vesti di avvelenatori e un terzo uomo ingaggiato come picchiatore. I due cercavano di uccidere il marito di lei somministrandogli, mescolato a innocue bevande, massicce dosi di un anticoagulante che lo hanno fatto finire spesso in ospedale, a Pescara. Loro, 42 e 22 anni, sono finiti in carcere per tentato omicidio aggravato e lesioni personali aggravate; ai domiciliari un trentenne colombiano assoldato per malmenare l’uomo con una mazza da baseball. L’indagine parte da un’attività di intercettazione telefonica iniziata dopo la denuncia di un’aggressione subita dalla donna il 28 giugno. “Le indagini non sono state semplici e anche i medici hanno avuto difficoltà a capire perché l’uomo, 52enne, stava così male” spiega in conferenza stampa il tenente Antonio Di Dalmazi, alla guida dei carabinieri del Nor della Compagnia di Pescara. “Poi l’invio di un campione di sangue al Centro Antiveleni di Pavia e la svolta”. E’ stata infatti scoperta la presenza nel sangue del 52enne di tracce dell’anticoagulante. A casa dei due arrestati i Carabinieri hanno recuperato timbri falsi di medici e ricette false, scatole del farmaco e adrenalina. Prezioso anche il lavoro dei carabinieri del Nas di Pescara. Per procurare all’uomo lesioni che sapevano non si sarebbero rimarginate, vista l’assunzione del potente farmaco, madre e figlio avevano organizzato un agguato, assoldando due soggetti che il 10 luglio scorso lo hanno picchiato; uno dei due è attualmente ricercato. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal Gip del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea su richiesta del pm Rosangela Di Stefano. “Siamo riusciti a venire a capo di una storia incredibile, scoprendo un piano che ha fatto rischiare la vita all’uomo ricoverato più volte in ospedale a Pescara” ha detto il comandante provinciale colonnello Paolo Piccinelli. Ora si lavora sul movente. (ANSA).