GINEVRA – Il conflitto in Afghanistan miete sempre piu’ vittime tra i civili ed i bambini: nei primi sei mesi dell’anno – denuncia un rapporto dell’Onu – l’Afghanistan ha registrato un tragico record di 5.166 vittime civili, tra morti e feriti, un terzo delle quali erano bambini, per un totale di 1.509 bambini uccisi, feriti, mutilati mentre giocavano, andavano a scuola, vittime di scontri o attacchi suicidi.
Dall’inizio del 2016 a giugno, la squadra di esperti per i diritti umani della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) ha documentato 1.601 morti civili e 3.565 feriti, per un totale di 5.166 vittime, un dato in un aumento del 4 % rispetto ai primi sei mesi del 2015 e che segna un record per un periodo di sei mesi da quando è cominciato il conteggio delle perdite civili del conflitto, nel 2009. Ancora piú “allarmante e vergognoso”, l’aumento del 18% dallo scorso anno delle vittime tra i bambini.
Nei primi sei mesi del 2016 388 piccoli afghani sono stati uccisi e 1.121 feriti. Tra le perdite civili del conflitto anche 507 donne (130 decedute e 377 ferite), afferma l’Onu sottolineando che i dati del rapporto sono prudenti.
“Gli scontri a terra continuano ad essere la prima causa del maggior numero di vittime civili, seguiti da attacchi suicidi e complessi e scoppio di ordigni esplosivi improvvisati. Tali esplosioni – deplora l’Onu – hanno avuto un impatto sproporzionato sui bambini, che costituiscono l’85 per cento delle vittime di ordigni di questo tipo”. Il documento ‘Afghanistan – Rapporto di metà anno 2016 -. Protezione dei civili nei conflitti armati’ contiene resoconti di bambini uccisi o feriti mentre giocavano con tali oggetti e documenta casi di persone uccise mentre erano in preghiera, al lavoro, durate lo studio, mentre si recavano a prendere l’acqua o mentre ricevevano cure negli ospedali.
– Ogni vittima civile rappresenta un fallimento e dovrebbe spronare le parti in conflitto a compiere significativi passi concreti per ridurre le sofferenze dei civili e aumentarne la protezione – ha deplorato Tadamichi Yamamoto, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per l’Afghanistan e capo dell’Unama. L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Hussein ha esortato le parti al conflitto “a cessare gli attacchi deliberati contro i civili e l’uso di armi pesanti nelle zone dove vivono”.
– L’impunità imperante di cui godono i responsabili di vittime civili deve cessare chiunque essi siano – ha detto Zeid.
Per l’organizzazione Save the Children, i dati contenuti nel rapporto “sono davvero scioccanti e rappresentano una significativa marcia indietro nei progressi raggiunti per i bambini afghani”.
– I bambini sono sempre vittime innocenti: non prendono parte al conflitto e devono essere protetti da ogni pericolo – ha detto Ana Locsin, Direttore di Save the Children Afghanistan. Il rapporto precisa che le forze anti-governative restano responsabili della maggior parte delle vittime civili (60 %), ma che i civili uccisi e feriti da forze pro-governative sono aumentati. Il rapporto calcola infine che il totale delle vittime civili tra il primo gennaio 2009 e il 30 giugno 2016 è salito a 63.934 (22.941 morti e 40.993 feriti).
(Silvana Bassetti/ANSA)