“Lobo” Guerra nella storia: il primo venezuelano a vincere la Libertadores

‘Lobo’ Guerra nella storia: il primo venezuelano che vince la Libertadores
‘Lobo’ Guerra nella storia: il primo venezuelano che vince la Libertadores
‘Lobo’ Guerra nella storia: il primo venezuelano che vince la Libertadores

CARACAS – Quasi 50.000 mila persone hanno assistito alla storia. Una storia che si ripete, ventisette anni dopo l’ultima volta. L’Atletico Nacional di Medellín è campione del Sudamerica, e Reinaldo Rueda raggiunge nell’immaginario collettivo un guru del calcio colombiano come Francisco Maturana, che proprio a Medellín portò la Libertadores per la prima volta nel 1989.

Ieri, grazie alla vittoria per 1-0 contro l’Independiente del Valle, ha vinto per la seconda volda nella sua storia la massima competizione continentale per club. Per il calcio colombiano è il terzo successo: in mezzo, nel 2004, l’incredibile impresa dell’Once Caldas, che a Manizales regolò ai rigori il Boca Juniors grazie all’allora idolo locale Henao. Ma la storia va avanti, ed è appena stata riscritta.

Ma uno dei protagonisti della favola è un venezuelano, il suo nome è Alejandro ‘Lobo’ Guerra. Il centrocampista nato 31 anni fa a Caracas potrà raccontare che è stato il primo criollo ad alzare in cielo una Coppa Libertadores.

Prima di lui, altri sette vinotinto avevano vinto una manifestazione internazionale: Rafael Dudamel e Jaime Bustamante nel 2001 nella Coppa Merconorte con la maglia del Millonarios, Juan Arango e Giancarlo Maldonado nelle edizioni 2002 e 2009 della Coppa dei Campioni del Concacaf con le maglie di Pachuca ed Atlante. Nel 2009 Jeffrén Suárez con la maglia del Barcellona ha vinto il mondiale per club e nel 2011 ha vinto la Champions League e l’anno scorso Luis Manuel Seijas ha vinto la Coppa Sudamericana con la maglia del Santa Fe.

“Aspettavo da una vita questo momento. Voglio dedicare la vittoria al mio paese, che in questo momento sta attraversando una difficile situazione” – ha commentato a fine gara alla rete televisiva Fox il calciatore Guerra ed ha aggiunto – “Non sono andato tanto all’attacco per disposizione tattica, il mio ruolo in questa partira era di far girare la palla e tenere il possesso della stessa”.

La performance della squadra colombiana è stata quasi perfetta: dieci vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta. Questo il cammino dell’Atletico Nacional in una Libertadores che sin da subito pareva incanalata sui binari favorevoli alla causa verdolaga.

Se il Cile comanda il Sudamerica a livello di nazionale, è la Colombia ad imporsi ancora per quanto riguarda il calcio di club, dopo il trionfo Coppa Sudamericana del Santa Fe, in cui nell’occasione giocava il venezuelano Seijas.

Nella serie pressoché perfetta dei biancoverdi compare un’unica macchia (la sconfitta sul campo del Rosario Central), ma anche tanti numeri clamorosi: 18 punti nella fase a gruppi, sei vittorie su altrettante partite senza subire gol, oltre al miglior attacco della manifestazione e alla miglior difesa.

La finale ha ricalcato il percorso del Nacional, combattivo ed organizzato, che grazie ad una rosa numerosa e di qualità ha saputo man mano supplire alle varie assenze (ultime quelle di Peréz e Mejia, rispettivamente nelle due partite decisive).

L’architetto è Reinaldo Rueda, uno che dopo le ottime esperienze alla guida di Ecuador, Colombia ed Honduras, ha deciso di provare a mettere qualche trofeo nella bacheca personale, sbarcando a Medellín nel post Osorio. Alla guida dell’Atletico Nacional ha subito vinto il campionato, al primo colpo, e costruito pezzo per pezzo la macchina perfetta per arrivare in fondo anche alla tanto sognata Coppa Libertadores.

Classe 1957, adesso Rueda si trova davanti ad una scelta difficile: continuare il suo percorso in Colombia o lasciare da vincitore per accettare l’ottima offerta del Paraguay.

Dal canto suo, Alejandro ‘lobo’ Guerra dal suo arrivo in Colombia sta dimostrando che ha talento da vendere e che sta vivendo il suo miglior momento calcistico. Negli ingranaggi della macchina da guerra costruita da Rueda lui è uno dei perni fondamentali.

Prima di approdare al Nacional, Guerra ha indossato le casacche di Caracas, Centro Juventud Antoniana, Deportivo Anzoátegui e Mineros.

Durante tutta la durata della Coppa Libertadores ha corso e sfornato assist durante tutte le gare in cui è sceso in campo (ha disputato 13 delle 14 gare del Nacional nella Coppa). Lo stesso lavoro che instancabilmente fa anche con la vinotinto, dov’è stato uno dei pilastri nella recente Coppa America.

Fioravante De Simone