Il petrolio precipita sotto i 40 dollari al barile

Al mercato di New York le quotazioni del greggio calano a 39,90 dollari al barile, tornando per la prima volta da aprile sotto la soglia psicologica dei 40 dollari.
Al mercato di New York le quotazioni del greggio calano a 39,90 dollari al barile, tornando per la prima volta da aprile sotto la soglia psicologica dei 40 dollari.
Al mercato di New York le quotazioni del greggio calano a 39,90 dollari al barile, tornando per la prima volta da aprile sotto la soglia psicologica dei 40 dollari.

ROMA – Il petrolio precipita di nuovo sotto i 40 dollari al barile mentre la Brexit affonda l’attività manifatturiera d’Oltremanica. Al mercato di New York le quotazioni del greggio calano a 39,90 dollari al barile, tornando per la prima volta da aprile sotto la soglia psicologica dei 40 dollari. A pesare sono i rinnovati timori su un eccesso dell’offerta di petrolio a livello mondiale, spiegano gli analisti.

In Gran Bretagna, invece, nel primo sondaggio post Brexit il settore manifatturiero segna il peggior risultato da oltre tre anni con l’indice Pmi che crolla a 48,2 punti a luglio da 52,4 di giugno, scivolando sotto i 50 punti, che fanno da spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo.

E’ la prima volta da inizio 2013 che l’indice tocca un livello così basso, segnalando che l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue potrebbe avere contraccolpi più pesanti del previsto. E la contrazione dell’attività manifatturiera britannica, insieme anche al rallentamento del settore nell’Eurozona, in Germania e in Italia, ha influito sulle Borse europee, che hanno archiviato la seduta tutte in territorio negativo.

Milano, affossata dalle banche, ha chiuso a -1,73%, Parigi a -0,69%, Londra a -0,45% e Francoforte a -0,07%.

Sul mercato valutario la sterlina ha perso altro terreno contro il biglietto verde dopo il dato sul Pmi. La divisa britannica è scesa fino a 1,3182 dollari, registrando una flessione del 12% nei confronti della valuta a stelle e strisce dal giorno del referendum sulla Brexit il 23 giugno scorso. “Il calo si è fatto sentire in tutto il settore industriale.

– Tutte le aziende, a prescindere dalle loro dimensioni, hanno ridotto la produzione e gli investimenti – ha spiegato Rob Dobson, economista di Markit Economics, società che ha condotto il sondaggio tra i direttori acquisti delle imprese. Questi dati – ha sottolineato – suggeriscono che occorre agire tempestivamente.

E la Banca d’Inghilterra potrebbe agire sui tassi già giovedì prossimo quando si riunirà il suo consiglio direttivo, che diffonderà anche le nuove stime su crescita ed inflazione. Al momento il tasso di riferimento in Gran Bretagna è inchiodato al minimo storico dello 0,5%.

(Alfonso Abagnale/ANSA)