Referendum, Rondòn (Cne): “La raccolta del 20% delle firme dovrà essere a livello nazionale”

CARACAS – Mentre gli esperti sottolineano che le irregolaritá denunciate dal Consiglio Nazionale Elettorale e dal Partido Socialista Unico de Venezuela non inficieranno il processo per il Referendum revocatorio e gli esponenti della Mud sottolineano che la consulta popolare, a differenza di quanto dichiarato dal Sindaco di Caracas, Jorge Rodríguez, é piú vivo che mai, un nuovo dibattito movimenta il mondo politico. La Costituzione della Repubblica esige, per la consulta popolare, il 20 per cento delle firme della lista elettorale. Ma questo 20 per cento sará a livello nazionale o dovrá essere raccolto stato per stato, come fatto con l’1 per cento precedente?

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L’argomento non é stato ancora affrontato dal Consiglio Nazionale Elettorale ma una prima risposta é stata data da Luis Emilio Rondón, direttore dell’organismo elettorale. Rondón ha spiegato che la Costituzione, nell’art 72, esige la raccolta del 20 per cento delle firme nella circoscrizione elettorale di competenza del funzionario pubblico. E quella del presidente della Repubblica, precisa Rondón, é a livello nazionale. Quindi l’organismo elettorale e il Tavolo dell’Unitá dovranno prepararsi per affrontare una nuova sfida.

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