Inter: ecco De Boer, sono felice di essere qui

Ajax Amsterdam's head coach Frank De Boer speaks during a press conference in Glasgow, Britain, 25 November 2015. Ajax Amsterdam will face Celtic Glasgow in the UEFA Europa League soccer match on 26 November 2015. ANSA/JAMES WILLIAMSON
Ajax Amsterdam's head coach Frank De Boer speaks during a press conference in Glasgow, Britain, 25 November 2015. Ajax Amsterdam will face Celtic Glasgow in the UEFA Europa League soccer match on 26 November 2015.  ANSA/JAMES WILLIAMSON
Ajax Amsterdam’s head coach Frank De Boer speaks during a press conference in Glasgow, Britain, 25 November 2015. Ajax Amsterdam will face Celtic Glasgow in the UEFA Europa League soccer match on 26 November 2015. ANSA/JAMES WILLIAMSON

MILANO. – “Sono molto felice di essere qui”: sono le prime parole del nuovo tecnico dell’Inter (manca ancora l’ufficialità) Frank De Boer appena arrivato a Milano. L’olandese non ha aggiunto altro perchè deve ancora firmare il triennale che le lega all’Inter. Domani prevista la presentazione ufficiale ad Appiano Gentile.

Una svolta totale ad appena 13 giorni dall’inizio del campionato: l’Inter si separa da Roberto Mancini e sceglie Frank De Boer come nuovo allenatore. Un azzardo fortemente voluto dal presidente Erick Thohir che nel corso degli anni non ha mai lesinato complimenti al tecnico olandese: “Speriamo arrivi presto”, le ultime parole al miele rilasciate a Goal.com dal tycoon indonesiano valgono quasi come un annuncio ufficiale.

De Boer è già in viaggio verso Milano, firmerà un contratto triennale a 1.5 milioni a stagione; ma l’Inter, a quanto si apprende, vorrebbe lasciarsi una porta aperta nel caso in cui Simeone accettasse l’intenso corteggiamento del vice presidente Zanetti.

L’Inter rinuncia così ad un allenatore di grande esperienza e con velleità decisionali come Mancini per legarsi ad un emergente, senza alcuna esperienza nel campionato italiano. De Boer, simbolo dell’eredità lasciata da Johan Cruijff all’Ajax, nel corso degli anni ha lanciato diversi giovani in prima squadra.

Da Eriksen a Blind, da Milik ad El-Ghazi, passando per Klaassen: sono tanti ad aver giovato della sua filosofia di gioco. Pressing alto, palla bassa e tanta tecnica, mischiando il 4-3-3 al 4-2-3-1. Una linea verde che non ha fatto mancare i risultati dopo anni di anonimato: da allenatore ha vinto quattro scudetti consecutivi (record per la Eredivisie) prima di perdere gli ultimi due a favore del Psv.

L’ultimo in maniera assolutamente rocambolesca: l’Ajax non è infatti andata oltre il pareggio contro il De Graafschap e così è stata scavalcata proprio all’ultima giornata. Una delusione troppo difficile da digerire: le foto del suo volto rigato dalle lacrime sul pullman della squadra hanno fatto il giro del mondo, antipasto delle dimissioni.

Un’amarezza paragonabile solo a quella patita nel 2000, durante la semifinale degli Europei disputati in casa. De Boer sul dischetto si lasciò ipnotizzare per ben due volte da Toldo: ora lo ritroverà come dirigente all’Inter per un incredibile scherzo del destino. Quel destino che lo ha legato a doppio filo con la città di Milano: contro il Milan infatti nel 1995 vinse la Champions League come giocatore dei Lancieri e debuttò, con tanto di vittoria 2-0, da allenatore l’8 dicembre 2010, poche ore dopo Sant’Ambrogio. Un trend che i tifosi dell’Inter si augurano possa continuare nei derby.

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