Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti

Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti
Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti
Quella volta che la vinotinto del calcio fu olimpica: Cichero tra i protagonisti

CARACAS – La XXII edizione dei giochi olimpici dell’era moderna, si sono svolti a Mosca dal 19 luglio al 3 agosto del 1980. È l’Olimpiade del boicottaggio americano per l’invasione sovietica dell’Afghanistan. L’esempio statunitense è seguito da altri Paesi (in tutto saranno 65 tra cui: il Canada, la Germania Ovest, la Norvegia, il Kenya, il Giappone, la Cina e il blocco delle nazioni arabe); risultano quindi solo 80 le nazioni rappresentate, circa 6.000 atleti. Mentre 15 paesi decisero di far partecipare i propri atleti ma non sotto le proprie bandiere nazionali.

A quella olímpiade la delegazione venezuelana si presentó con 57 persone, 39 di loro erano atleti, e tra loro spiccano i nomi degli italo-venezuelani Mauro Cichero (calcio) e Juan Lavieri.

La terra di Bolívar fue rappresentata nelle seguenti discipline: atletica, calcio, ciclismo, nuoto, pugilato, sollevamento peso e tiro sportivo.

Il Venezuela partecipa per la prima ed unica volta nel torneo di calcio nell’edizione di Mosca 1980. Nel girone del torneo preolimpico gioca contro Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile e Perù.

La vinotinto strappa 2 vittorie (contro Colombia e Bolivia) e un pareggio (contro il Cile) e si piazza
al quarto posto con 5 punti in classifica. Sarebbe eliminazione (poiché il Sudamerica ha diritto a 2 soli posti), ma l’Argentina, vincitrice del “Pre-Olimpico”, aderisce al boicottaggio contro l’URSS. In sostituzione della nazionale albiceleste viene ripescato proprio il Venezuela, che parte così inaspettatamente per Mosca.

Inserito nel gruppo A del torneo olimpico di calcio, contro URSS, Cuba e Zambia, perde contro le prime due, ma batte 2-1 gli africani. Il successo vale il terzo posto in classifica, con 2 punti, ma non basta ad accedere ai quarti. Nella rosa dei 17 convocati spicca il nome di Mauro Cichero (padre delle due ex stelle della Vinotinto: Gabriel ed Alejandro).

Oltre al calciatore ligure c’erano nella lista dei convocati: Pedro Acosta, Orban Aguirre, Bernardo Añor (padre di Juan Pi stella della vinotonto d’oggi), Emilio Campos, Nelson Carrero, Rodolfo Carvajal, Angel Castillo, Roberto Elie, Pedro Febles, Alexis Peña, Fernando Pereira, Asdúbal Sánchez Eustorgio Sánchez, Iker Zubizarreta e Juan Vidal.

Abbiamo contattato, Mauro Cichero, uno dei protagonisti di questa storica vinotinto, che ci raccanta la sua esperienza.

“Partecipare ad una olimpiade è una esperienza unica, perchè non c’é solo il torneo di calcio, ma tutti gli sport e conosci atleti di tutti i paesi del mondo. É uno spettacolo che non si puo dimenticare, specialmente per noi del calcio che eravamo alla prima esperienza in un torneo cosí importante. Per me sará indimenticabile anche per il fatto che ero il capitano sia della nazionale che partecipò il preolimico che in quella dei giochi di Mosca”.

Il 20 luglio del 1980, davanti a piú di 80 mila persone la nazionale venezuelana di calcio fa il suo esordio in un torneo olímpico: per la cronaca la vinotinto fu battuta per 4-0 dalla Russia.

“La nostra prima gara é stata proprio contro i padroni di casa, la cornice di tifosi era straordinaria, quasi 85 mila persone. Una cosa mai vista per noi venezuelni. Abbiamo perso 4-0, pero c’é da segnalare che quella era la stessa nazionale che due anni dopo partecipò al mondiale di calcio in Spagna. Ma la cosa davvero impressionante era vedere tutta quella gente incitare la propria nazionale.

Noi avevamo un piccolo gruppo di tifosi, erano diplomatici venezuelani che vivevano e lavoravano nella capitale sovietica: erano circa 10 persone. Ma quando scendi in campo, ti dimentichi di tutte queste persone che ci sono attorbo e pensi solo a giocare”.

Mauro Cichero é nato a Genova il 16 settembre del 1951 ed ha vissuto nella cittá ligure fino ai 14 anni, poi é emigrato in Venezuela con i suoi genitori.

Nella terra di Bolívar, Cichero ha studiato nella scuola Agustín Codazzi. Il suo primo allenatore é stato il famoso arbitro Varrone. Il campione di origine ligure ha giocato con il Claret dove ha avuto come mister Celso De Oliviero. Da lí passò a difendere la maglia del Centro Italiano Venezolano di Caracas dove il suo allenatore fu ‘El mulato’ Elio. In Primera División ha difeso le maglia di Deportivo Italia, Deportivo Canarias e ULA Mérida.

Poi fece ritorno nel Civ di Caracas dove ha partecipato nei diversi tornei, prima come giocatore e poi come allenatore per trasferirsi, infine, nel 1999 negli Stati Uniti. Negli Usa ha allenato diversi club tra cui la squadra della San Gregory University a Shawnee. Mauro Cichero ha tre figli maschi e due femmine. Tutti i figli maschi sono calciatori: Alejandro, Gabriel e Mauro jr. I primi due hanno giocato nella vinotinto, nel caso di Gabriel ha difeso anche la maglia del Deportivo Italia e il Lecce nella nostra serie A.

Nei giochi olimpici disputati a Mosca, c’era anche un altro italo-venezuelano, Juan Lavieri, nel tiro sportivo. La prova dove partecipò Lavieri si disputò il 26 luglio del 1980 ed chiuse la sua gara al 33° posto nella categoría skeet.

In questa edizione dei giochi a cinque cerchi troviamo anche una notizia simpatica, riguarda l’azzurro Romano Garagnani. Durante un normale controllo antidoping, uno dei cani si mette ad abbaiare contro la valigia dell’italiano. Lo sportivo della squadra azzurra di tiro a volo aveva all’interno della sua valigia un posciutto intero.

Fioravante De Simone

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