Messico: guerra tra bande a Puerto Vallarta, raid in ristorante

Messico: guerra tra bande a Puerto Vallarta, raid in ristorante
Messico: guerra tra bande a Puerto Vallarta, raid in ristorante
Messico: guerra tra bande a Puerto Vallarta, raid in ristorante

CITTA’ DEL MESSICO. – Il misterioso sequestro di sei persone in un ristorante di Puerto Vallarta, nota località turistica sulla costa pacifica del Messico, potrebbe essere un regolamento di conti al vertice fra cartelli di narcotrafficanti, e uno dei rapiti sarebbe niente di meno che Ivan Archivaldo Guzman, il figlio di Joaquin “El Chapo” Guzman.

L’ipotesi, ancora tutta da verificare, è stata lanciata da Eduardo Almaguer, procuratore dello stato di Jalisco – dove si trova Puerto Vallarta – secondo il quale però “si tratta di una possibilità, ora bisogna analizzarla e trovare conferme” per accertare se il figlio del “Chapo” è fra i sequestrati.

Le circostanze dell’episodio sono ancora confuse. Secondo testimonianze raccolte dalla stampa locale, un gruppo di sette persone è arrivate al ristorante “La Leche”, nel centro turistico di Puerto Vallarta, a bordo di due pick up, e ha portato via un gruppo di una decina di persone.

Almaguer ha spiegato che le persone sequestrate in realtà erano sei, provenienti dagli stati di Sinaloa, Nayarit e Jalisco ed “esistono chiari indizi che si tratti di membri di una organizzazione criminale: non erano turisti o cittadini che si dedicano ad attività lecite”.

La polizia, infatti, ha trovato sei macchine abbandonate nel parcheggio del ristorante, una con targhe false di Sinaloa, e alcuni dei sequestrati sarebbero stati in possesso di documenti anch’essi falsi. L’ipotesi è che la cena fosse in realtà una festa fra boss criminali.

Il procuratore ha sottolineato che in realtà non si può nemmeno parlare di un sequestro giacché in merito non è stata presentata nessuna denuncia alle autorità.

Ivan Guzman è considerato l’erede del “Chapo” al vertice del cartello di Sinaloa, dopo che il superboss è stato catturato dalla polizia e rinchiuso nel carcere di Ciudad Juarez, dove attende di essere estradato verso gli Usa.

Secondo la stampa locale, i sequestratori di Puerto Vallarta potrebbero appartenere al cartello di Jalisco Nueva Generacion, che è in guerra con quello di Sinaloa. Alcuni esperti però sostengono che, senza l’appoggio del padre, Ivan Guzman potrebbe essere stato “punito” da elementi della sua stessa banda, a causa del suo gusto per l’ostentazione della riccheza.

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