Renzi, tasse ancora giù

La parola d'ordine di Matteo Renzi è: avanti a ridurre le tasse. E le opposizioni insorgono.
La parola d'ordine di Matteo Renzi è: avanti a ridurre le tasse. E le opposizioni insorgono.
La parola d’ordine di Matteo Renzi è: avanti a ridurre le tasse. E le opposizioni insorgono.

ROMA – La parola d’ordine di Matteo Renzi è: avanti a ridurre le tasse. E le opposizioni insorgono. Luigi Di Maio intima al premier di smetterla “di provocare i cittadini italiani con queste balle! Altrimenti prima o poi se li ritroverà con i forconi sotto Palazzo Chigi”. Matteo Salvini ironizza: “toglietegli il vino”. E Renato Brunetta va all’attacco paventando una manovra ‘monstre’ di 30-40 miliardi. Replica a tutti il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti:

– Le tasse le abbiamo ridotte. Non come quando governavano Lega e Fi che la pressione fiscale era più alta.

Il percorso della legge di Stabilità appare quindi già accidentato: tra pil che arranca (a giugno crescita a zero), privatizzazioni difficili (mancherebbero 5 miliardi sul 2016), contratti pubblici da rinnovare (7 miliardi chiedono i sindacati), pensioni su cui intervenire (almeno 2 miliardi da spendere) e clausole da disinnescare (15 miliardi di aumento Iva), l’obiettivo del governo appare sempre più arduo da centrare.

Affidare ad una manovra ‘espansiva’ il rilancio del paese non sarà impresa semplice. Una manovra che viaggerebbe già sui 30 miliardi. Cifra che non basterebbe a sterilizzare l’aumento Iva secondo Adusbef e Federconsumatori.

Così, come ogni mese di agosto, si moltiplicano le ipotesi, anche corroborate dalle parole degli stessi esponenti del governo, e circolano le prime cifre che, come da copione, il Tesoro smentisce (“I provvedimenti – puntualizza via XX Settembre – dipenderanno dai nuovi obiettivi di finanza pubblica contenuti nella Nota di Aggiornamento al Def, che sarà presentata entro il 27 settembre, e dalle decisioni politiche che il governo assumerà successivamente”).

Cosa vera: come sempre in questo periodo i giochi sono ancora tutti da fare. E l’unico dossier più definito appare quello sulle pensioni anche se, anche in questo caso come da copione, si registrano frizioni all’interno dello stesso esecutivo. Ma sembra ormai scontato l’intervento in due step.

Renzi affida ai social la sua ‘iniezione di ottimismo’ di metà agosto prendendo ad esempio il recente annuncio di Ryanair che investirà 1 miliardo in Italia in seguito alla decisione del governo di non incrementare la tassa di imbarco sui voli.

“Ridurre le tasse – scrive su Facebook dopo averlo anticipato con un tweet – non è soltanto giusto, ma è anche un fatto di competitività. Lo dimostra in queste ore l’accordo con Ryanair, ma è solo uno dei tanti esempi che possiamo fare”.

“Da quando siamo al Governo – rivendica il premier – lavoriamo per ridurre le tasse. Lo abbiamo fatto con gli 80 euro, con il JobsAct, con l’Irap costo del lavoro, con Imu e Irap agricola, con Imu e Tasi sulla prima casa, con il superammortamento”.

E qui l’impegno: “continueremo con la prossima legge di stabilità”. Dunque – prosegue – “per l’Italia di oggi non conosco una ricetta migliore di abbassare le tasse e continuare con le riforme strutturali” e anche “dare a chi vuole investire, come ha fatto Ryanair, le condizioni di farlo”.

Poi conclude il messaggio con un “Viva l’Italia”. Un’Italia che Renzi oggi guarda però anche con una certa apprensione in attesa del risultato del referendum costituzionale che si svolgerà proprio in piena sessione di bilancio.

Insomma una situazione complessa che il governo intende risolvere in parte avviando nuovamente una trattativa con Bruxelles sulla flessibilità. Argomento di cui il premier potrebbe già parlare con i partner Angela Merkel e Francois Hollande quando nei prossimi giorni saranno a Ventotene per rendere omaggio ad Altiero Spinelli, tra i padri dell’Europa unita. La stessa alla quale il governo di Roma chiederà di non essere ‘strozzato’ per un’eccessivo senso di austerità.

(Francesco Carbone/ANSA)

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