Mattarella, Ue non determinata da banche ma da politica

Mattarella, Ue non determinata da banche ma da politica
Mattarella, Ue non determinata da banche ma da politica
Mattarella, Ue non determinata da banche ma da politica

PIEVE TESINO – Dalla Brexit e dal rischio che questo possa portare ad un “appiattimento” dell’Europa, a quello di mettere in discussione Schengen magari riaprendo “ferite storiche”. In un’Europa che invece ha valore e futuro se identitaria e non economica, quella dei valori fondativi e non delle banche.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa sue, in queste contrapposizioni, le preoccupazioni che furono di Alcide De Gasperi. Ancora attuali. E che impongono, spiega, un suo rilancio. E’ un’Europa che non sempre affronta con coraggio – non quello che fu di De Gasperi – le sfide, quella che il capo dello Stato ha tratteggiato nella lectio degasperiana 2016, tenuta a Pieve Tesino, in Trentino, dopo avere visitato il “Museo Casa Degasperi”.

– Viene da pensare, con rammarico – ha detto – alla recente fatica della Convenzione che ha portato, per gli insuccessi nei referendum francese e olandese, alla bocciatura della Costituzione Europea e al successivo Trattato di Lisbona, molto meno ambizioso.

L’Unione Europea – ha aggiunto – non può ritrarsi dalle sue responsabilità e il cosiddetto metodo intergovernativo nelle decisioni non può surrogare il valore democratico delle istituzioni europee, specie del Parlamento di Strasburgo. Tanto meno questo può avvenire dopo la decisione nel referendum britannico che richiede un rilancio dell’integrazione e non una sorta di appiattimento sulle resistenze che hanno condotto a quel risultato negativo

Ha affermato che “sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non può esistere”.

– Non sono – ha detto – le banche o le transazioni commerciali che hanno determinato l’Unione europea, ma uomini politici e parlamenti lungimiranti: non sono le crisi finanziarie che potranno distruggerla, ma soltanto la nostra miopia nel non riconoscere il bene comune.

E’ convinto che migranti, terrorismo e crisi finanziarie non possono mettere in discussione i valori europei.

– Il depotenziamento della frontiera del Brennero, del tema etnico-nazionale – ha detto proponendo una riflessione sul rischio di ripristinare i confini – ha permesso di affrontare in modo costruttivo il rispetto e il riconoscimento delle attese delle popolazioni coinvolte.

Oggi, dopo l’ingresso dell’Austria nella Ue e con il Trattato di Schengen, si sono definitivamente superate e tradotte in collaborazione rivalità secolari e ferite della storia. Guai a porre in dubbio, per motivi contingenti, questo storico risultato.

A sfide sempre più globali – ha esortato il capo dello Stato – occorrono risposte politiche europee, concordate a tutti i livelli. Sia il terrorismo, siano le crisi finanziarie, sia il tema delle migrazioni, nessun Paese è in grado di affrontarle da solo, soprattutto in Europa. Cornice repubblicana e cornice europea, insieme, sono quindi l’ambito più efficace dell’iniziativa dell’Italia contemporanea.

Per i politici il presidente vede un compito preciso da svolgere.

– Dare voce a chi, soprattutto tra i giovani – ha invitato -, sente già l’Europa come il proprio ambiente di vita; tradurre in regole ciò che è già vissuto come naturale, talvolta persino avvertito come scontato; dare risposta a chi è in difficoltà, lavorando per una politica di solidarietà civile diffusa”.

(Claudia Tomatis e Jacopo Valenti/ANSA)