Sindaco dell’Aquila: “Il nostro centro è sicuro”

Sindaco dell'Aquila: “Il nostro centro è sicuro” (Generated by IJG JPEG Library)
Sindaco dell'Aquila: “Il nostro centro è sicuro”  (Generated by  IJG JPEG Library)
Sindaco dell’Aquila: “Il nostro centro è sicuro”
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L’AQUILA – Sette anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009, “il centro storico dell’Aquila è sicuro e siamo pronti a riaccendere le vetrine dei negozi”. Lo assicura all’ANSA il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che, ammette di avere “fatto tanti errori, ma questa sfida l’ho vinta e l’hanno vinta gli aquilani”.

Un Cialente che, forte della sua esperienza, consiglia al collega di Amatrice, Sergio Pirozzi, per affrontare l’emergenza post sisma, “moduli abitativi provvisori subito, per le famiglie, per le scuole e per le attività commerciali”.

– Non i container, dove non si può vivere – afferma -. E quantificare immediatamente con il governo quanti fondi servono per la ricostruzione e dove verranno trovati.

Parlando del cuore del capoluogo abruzzese, il sindaco fa notare che “in gran parte delle zone aperte, dove entrano le persone, le case sono ricostruite”.

– Corso Umberto e via San Bernardino – afferma – sono assolutamente sicure, i palazzi sono rifatti, per riaprire i negozi manca solo l’installazione del tunnel sotterraneo dei sottoservizi, opera da 80 milioni di euro ad alta tecnologia che ospiterà le reti idrica, elettrica, fognaria, telefonica e Internet ad alta velocità. Per il resto – continua il sindaco – nell’asse centrale ci sono quasi tutti cantieri e sono tutti affidabili perché hanno una certificazione di sicurezza.

I soli problemi, secondo Cialente, “sono dovuti ai ritardi della ricostruzione pubblica di alcuni edifici”.
– Il simbolo – sostiene – è la biblioteca provinciale, dove si è appena sbloccata la progettazione esecutiva dopo anni di contenziosi giudiziari.

Qualcuno ha espresso dubbio sulla solidità dei puntellamenti che tengono fermi gli edifici lesionati, ma c’è in corso una verifica continua alle opere provvisionali. Sulle crepe agli intonaci segnalate dopo il sisma che ha distrutto Amatrice:

– Mi hanno spiegato – sottolinea il primo cittadino – che per le case in cemento armato fa proprio parte del gioco della struttura elastica, non sono lavori fatti male.

La sfida per Amatrice e gli altri comuni coinvolti nella tragedia più recente sarà garantire il futuro delle comunità: per Cialente si vince con le case provvisorie “sulla base del numero di famiglie che realmente avranno la casa distrutta, tra 2 mesi si potrà stabilire quanti ne servono”.

– I Map – assicura – possono essere anche molto belli, fatti bene, e ne serviranno anche per le scuole e le attività produttive come il Ristorante Roma, che porta turismo, perché bisogna fare in modo che le popolazioni restino con dei presidi di vita.

(Alberto Orsini/ANSA)

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